A Sant’Andrea di Gorizia un gruppo di giovani mantiene viva la tradizione del Triduo Pasquale

Una tradizione che continua grazie ad un gruppo affiatato di giovani. Così nei giorni del triduo, senza le campane, a Sant'Andrea di Gorizia la comunità ha riscoperto l'antico macchinari...
Ivan Bianchi

Un rumore secco arriva, di prima mattina, dal campanile di Sant’Andrea a Gorizia. È uno strumento decisamente particolare, unico e dalla storia antica, che sostituisce le campane nel Triduo Pasquale. Ad azionarlo alcuni giovani, attratti dalle tradizioni e incoraggiati dalla comunità locale. Si tratta della ‘Ropotauka’, molto simile alle ‘Scraciulis’ di tradizione friulana. Una cassa con alcune braccia di legno con al termine un martello che, grazie ad un sistema rotante, battono a turno sulla cassa stessa. Creando, così, un suono simile a quello di strepitii o di battiti di martello, a ricordare i suoi che si potevano udire al momento di una crocifissione. Così l’antica tradizione vuole che, dopo il canto del Gloria nella celebrazione del Giovedì Santo le campane, in segno di raccoglimento, vengano silenziate fino al Gloria del Sabato Santo. Ed il loro suono, utile anche per la vita nei campi, venisse sostituito dagli strepiti gracidanti delle ‘raganelle’. Così, nei vari paesi, erano nati strumenti artigianali di ogni tipo. E chi si era anche attrezzato con strumenti, come a Sant’Andrea, direttamente sul campanile. Adesso i giovani salgono alle 7, alle 12 e alle 19 del Venerdì e Sabato Santo per suonare e mantenere questa antica tradizione. Lo strumento, va ricordato, è stato restaurato qualche anno fa, due per l’esattezza, anche grazie ad alcuni artigiani locali che, assieme alla comunità, hanno deciso di sostenere questo affiatato gruppo di giovani amici, tutti anche Scampanotadors.

©2022 TELEFRIULI. Tutti i diritti riservati | P. IVA 01313840306. La testata Telefriuli è registrata al Tribunale di Udine, n° 414/78 il 21.02.1978
Powered by Rubidia