150 i migranti rintracciati oggi in Friuli, Ciani: «Governo assente»

Tra il casello di Gemona e Udine: decine di stranieri, cittadini pakistani e del Bangladesh. Sul posto la Stradale di Amaro, una pattuglia della Questura e i Carabinieri sulla viabilità ordinaria dove...
Paola Treppo

Circa 80 cittadini migranti sono stati scaricati questa notte poco dopo le 3 lungo l’autostrada A23 all’altezza del casello di Gemona e nel tratto dell’arteria compreso tra Gemona e Udine. Sono stati trovati tutti a piedi, probabilmente scaricati poco prima da un mezzo pesante il cui conducente è riuscito a dileguarsi.  Sono tutti cittadini del Bangladesh e pakistani, maschi, maggiorenni, pare in buone condizioni di salute. Sono cominciate nella notte le operazioni di trasferimento nella nuova ala della ex Caserma Cavarzerani di Udine. Qui saranno sottoposti a triage e quindi avviati alla quarantena fiduciaria.

Sul posto la Polizia Stradale di Amaro, una pattuglia della Polizia di Stato della Questura di Udine e anche i Carabinieri per controllare i rintracci lungo le vie limitrofe all’autostrada Dove sono state rintracciate altri migranti usciti a piedi dalla A23.

Un altro gruppo di 20 cittadini stranieri sono stati identificati a Buja dai militari dell’Arma. Altri sono stati concentrati in prossimità della caserma dei Carabinieri di Osoppo. Piccoli gruppi sono stati segnalati, infine, dai cittadini lungo la viabilità ordinaria di Buja.

Altri 50 stranieri, infine, sono stati rintracciati sempre nella zona collinare e dell’Alto Friuli. Anche questi, sono stati portati alla ex Caserma Cavarzerani di Udine, per triage e quarantena.

Si tratta del numero più alto di migranti rintracciato nella zona collinare e dell’Alto Friuli.  Proprio oggi, tra l’altro, su disposizione della Prefettura di Udine, 25 migranti ospiti nella ex Caserma Cavarzerani erano stati trasferiti in altre destinazioni fuori dalla regione.

Amareggiato per i nuovi arrivi nel capoluogo friulano, l’assessore alla sicurezza, Alessandro Ciani. “Da un lato il Governo declassa il Friuli Venezia Giulia dalla zona gialla a quella arancione – premette l’amministratore -,  dall’altro lascia, senza muovere un dito, che il nostro territorio torni ad essere travolto dalla massiccia ondata di arrivi proveniente dalla Rotta Balcanica, esponendo così i cittadini a rischi legati non solo alla salute ma anche alla sicurezza”. 

 “E meno male che il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese aveva annunciato, durante la sua visita a Trieste, interventi tesi a risolvere il problema – aggiunge Ciani -. Visti i risultati c’è da domandarsi se si tratti più di incapacità o di disinteresse, ma poco cambia; quello che è certo è che questo Governo, abbandonando i territori a sé stessi nella gestione dei flussi migratori, dovrà prendersi la responsabilità delle conseguenze della propria assenza”, conclude Ciani.

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