271
Sarà il tribunale amministrativo del Friuli Venezia Giulia nella prima metà di settembre a decidere sul ricorso di oltre 150 sanitari che si oppongono all’obbligo vaccinale. Nel dettaglio sono circa 110 tra medici e, soprattutto, infermieri e operatori socio sanitari quelli che hanno presentato ricorso nell’azienda universitaria Giuliano Isontina, poco meno della metà in quella del Friuli Centrale e poi ci sono dei ricorrenti anche nell’azienda del Friuli occidentale. I provvedimenti che vengono contestati sono quelli dei dipartimenti di prevenzione che fanno riferimenti all’articolo 4 del decreto legge 22 del primo aprile convertito in legge il 28 maggio il quale impone l’obbligo del vaccino alle professioni sanitarie e agli operatori delle professioni sanitarie che svolgono attività nelle sature sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali. Sempre nella legge si dice chiaramente che «La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati».
Va specificato che il provvedimento esonera dall’obbligo vaccinale i soggetti considerati a rischio e che presentato un certificato del proprio medico di medicina generale. È previsto anche l’affidamento ad altro incarico mentre la sospensione dal servizio arriva dopo la sospensione dall’ordine professionale di appartenenza.
Secondo l’interpretazione dei ricorrenti la norma sarebbe contraria al dettato costituzionale e alla norma europea e pertanto non dovrebbe essere applicata dalle aziende del servizio sanitario nazionale. Una tesi contestata dalle Aziende le quali si costituiranno in giudizio per ottenere il rigetto del ricorso.