2 Giugno, Fedriga: «Occasione per considerare cambio passo necessario»

"La cerimonia di oggi per la Festa della Repubblica può stimolare simbolicamente il processo di cambiamento di cui ha bisogno il Paese: la crisi sanitaria che è diventata anche economica...
Alessandra Salvatori
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“La cerimonia di oggi per la Festa della Repubblica può stimolare simbolicamente il processo di cambiamento di cui ha bisogno il Paese: la crisi sanitaria che è diventata anche economica deve essere l’occasione per attuare una forte semplificazione di cui ha estremo bisogno il Paese per ripartire”.

Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga a margine della cerimonia del 74/o anniversario di fondazione della Repubblica svoltasi al Sacrario militare di Redipuglia con una forma che ha dovuto tenere conto delle restrizioni anti Covid-19 ma alla presenza del ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Inca’ e, tra gli altri, del presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin.

“Speriamo – è stato l’auspicio di Fedriga – ci sia impegno continuo per dare fiato al lavoro e all’impresa: la grande sfida è eliminare gli orpelli che hanno soffocato e stanno uccidendo la nostra economia. Se non lo facciamo adesso non lo faremo più”.

Questa ricorrenza parla di una rinascita. Di un Paese che si rialza dalle macerie di un conflitto feroce e prende una nuova forma. Quella che consociamo oggi, la forma di una Repubblica democratica scelta con un referendum popolare che vede votare, per la prima volta tutte le donne e tutti gli uomini che ne avevano diritto”. Così il Ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà a margine della cerimonia solenne. “Questo giorno ha impresso nella storia quello che siamo oggi: “una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, dove la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Tutti gli italiani quella domenica di giugno del 1946 entrarono nelle istituzioni, attraverso una scelta, quella di una Repubblica rappresentativa, che oggi vede nel Parlamento l’espressione più alta della sua vita pubblica. E di festa e di rinascita è importante parlare, soprattutto in questi giorni, in cui il Paese si sta rialzando da una feroce pandemia che ci ha costretto di nuovo a ricostruire e a stringerci ancora di più intorno alle nostre istituzioni repubblicane ed europee, che proprio nel corso di questa crisi hanno ritrovato una nuova centralità. Gli esponenti più alti delle nostre istituzioni, che si sono distinti durante la pandemia per la loro opera indispensabile, sono certamente i medici, gli infermieri e tutto il personale che è stato sulla nuova trincea del virus e ha portato il Paese fuori dalla crisi. A loro va il nostro ringraziamento più grande”.

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