23enne di Varmo condannato a 4 anni e 6 mesi per rapina

Lo scorso anno a Goricizza sparò due colpi in aria e minacciò con una pistola un giovane nigeriano per farsi consegnare i soldi in suo possesso.
Hubert Londero
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Esplose due colpi in aria e poi minacciò un giovane nigeriano di sparargli alla gamba se non gli avesse consegnato i soldi in suo possesso: un 23enne di Varmo è stato condannato con il rito abbreviato a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 2mila euro di multa. E’ la sentenza che il gup di Udine Carlotta Silva ha comunicato a Diego Enrico Del Negro, in custodia cautelare in carcere, relativa all’accusa di rapina per un fatto avvenuto il primo aprile 2020 ai danni di un ventenne di origini nigeriane residente a Fiume Veneto. Il giovane è stato invece assolto dalle accuse di detenzione e porto d’armi. 

Stando alle ricostruzioni, quella sera Del Negro incontrò la persona rapinata nelle vicinanze della Coop di Goricizza, in Comune di Codroipo, la quale lo aveva contattato con la scusa di acquistare dello stupefacente, che comunque era disposto a comperare, per parlare di una comune amica. Del Negro e l’acquirente, quindi, si appartarono in un boschetto e qui Del Negro avrebbe tirato fuori una pistola ed esploso due colpi in aria, minacciando il giovane nigeriano di sparargli alla gamba se non gli avesse consegnato i soldi in suo possesso, 835 euro in tutto. Dopo di che, il 23enne si allontanò. Sul posto, gli inquirenti nei giorni seguenti troveranno il bossolo di una cartuccia a salve. Quella sera stessa, la vittima si presentò a casa di Del Negro per farsi restituire la somma. Lui, però, non era presente perché fermato dai carabinieri vicino alla stazione ferroviaria di Udine in possesso di 16 grammi di hashish, mezzo grammo di cocaina e degli 835 euro. Nelle ore seguenti ci fu uno scambio di messaggi tra i due in merito alla vicenda, che però non portò alla restituzione della somma. 

“Sono soddisfatta seppur non del tutto – spiega il difensore di Del Negro, l’avvocato Nicoletta Menosso – per l’entità della pena e soprattutto per le due assoluzioni riguardanti l’arma. Attendo con ansia le motivazioni della sentenza – conclude – per valutare il ricorso in appello, anche perché sono convinta che non si trattò di rapina”. 

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