75 anni fa lo scoppio di Salandri dove trovarono la morte due partigiani della Brigata Osoppo

Il 22 marzo del 1945 persero la vita Aldo Zamorani e Giannicola Castenetto e due anziani proprietari di una cascina. Il ricordo dell'Associazione Partigiani Osoppo  attraverso il libro di Roberto Tire...
Redazione

Ricorre oggi un anniversario che da tempo l’Associazione Partigiani Osoppo si apprestava a ricordare con la dovuta attenzione: il 22 marzo del 1945, a poche settimane dalla fine della guerra morirono a Salandri di Attimis due giovani ventenni della Brigata Osoppo: erano Aldo Zamorani e Gianni Nicola Castenetto. Entrambi facevano parte del Battaglione Guastatori della Osoppo e stavano prelevando l’esplosivo che sarebbe dovuto servire per una azione di forza alle Carceri di via Spalato a Udine. L’improvviso scoppio li uccise tutti e due assieme ai due anziani coniugi che erano i proprietari del casolare dove era nascosto il materiale esplosivo. 

A settantacinque anni di distanza erano previsti alcuni momenti per ricordare questo episodio; in particolare è stato realizzato un volume scritto dall’amico Roberto Tirelli e che si prevede di presentare quanto prima. 

Oggi per ricordare degnamente questi due ragazzi l’Associazione invita alla lettura della breve presentazione al libro di Tirelli e che descrive succintamente la storia di Aldo che fu insignito della medaglia d’oro al valor militare e del quale è stata ricostruita la vicenda umana che si è rivelata estremamente interessante: la presentazione è reperibile sul sito della Associazione   www.partigianiosoppo.it 

Conclude il Presidente dell’APO Roberto Volpetti: “Proprio oggi sulla stampa locale è apparsa la notizia che il Comandante della Caserma Berghinz di via San Rocco ha chiesto al Comune di Udine di poter installare nel piazzale appena intitolato ad Aldo Zamorani (posto fra via San Rocco e via Gabelli) un monumento al ricordo dei Guastatori dell’Esercito e proprio nel ricordo di Aldo Zamorani egli stesso “guastatore”. 

Appena la situazione ce lo consentirà – continua Volpetti – troveremo il modo per ricordare e onorare questi due ragazzi, morti in tempi difficili, certamente più difficili di quelli che stiamo vivendo in questi giorni e in cui abbiamo bisogno di guardare a esempi di sacrificio e dedizione”.

 

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