A 45 anni dal sisma, le iniziative nei paesi colpiti dall’Orcolat

Diversi comuni ricorderanno l'anniversario con iniziative simboliche, esposizioni fotografiche o funzioni religiose. Molte di queste si terranno in forma riservata
Isabella Gregoratto
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Dai 45 rintocchi di campana a Treppo Grande alla proiezione di immagini ad Artegna, dalla rappresentazione teatrale di Forgaria alla mostra fotografica di San Daniele: tutte le comunità friulane più colpite dal terremoto intendono ricordare il 6 maggio del ’76 con varie iniziative che si affiancano alle cerimonie religiose e alle deposizioni di fiori in luoghi simbolici. Tutte sono unite dalla volontà di rendere omaggio ai caduti e a quanti si sono prodigati nel portare aiuto a una popolazione messa in ginocchio dall’Orcolat, ma soprattutto intendono ricordare quanto sia necessaria la solidarietà. E così a Gemona come nelle altre comunità le cerimonie si terranno in forma riservata con la possibilità di partecipare alla messa delle 20 in Duomo, nel rispetto delle norme anticovid e con il limite di 140 persone presenti. Come ogni anno le campane ricorderanno con 400 rintocchi le vittime del terremoto a Gemona.

A Venzone saranno deposti fiori nei cimiteri delle frazioni di Carnia e Pioverno e a Venzone e davanti a una lapide posta a Portis vecchio il paese destinato a diventare il centro di riferimento nazionale per imparare a gestire i momenti di crisi causati dalle calamità naturali. Domani i consiglieri regionali della Lega Miani, Calligaris e Boschetti, depositeranno simbolicamente una proposta di legge affinché il 6 maggio di ogni anno diventi l’occasione per celebrare la Giornata della riconoscenza alla solidarietà e al sacrificio degli alpini, in ricordo del terremoto del 1976. Il testo proposto sostiene e promuove attività dirette a diffondere, tenere vive e tramandare le tradizioni delle penne nere, valorizzarne il patrimonio storico e culturale dato dalla memoria degli eventi. Non da ultimo, il grande impegno profuso durante l’emergenza Coronavirus.

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