A 63 anni dalla tragedia di Marcinelle, Shaurli: «Tangibile il sacrificio dell’emigrazione»

Il segretario regionale del Partito Democratico presente alla commemorazione che si è tenuta in Belgio. "Gli immigrati hanno permesso al Fvg, all'Italia e all'Europa di diventare ciò che è oggi"
Redazione
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Il segretario regionale del Partito Democratico, Cristiano Shaurli, questa mattina ha partecipato alla commemorazione del Disastro di Marcinelle, tragedia che l’8 agosto del 1956 porto alla morte centinaia di minatori. Quel triste giorno, nella miniera di carbone Bois du Cazier, in Belgio, 262 persone persero la vita. Tra questi 136 erano immigrati italiani, di cui sette friulani: Pietro Basso di Bannia, Mario Buiatti di Udine, Ruggero Castellani di Ronchis, Lorenzo De Santis di Flaibano, Ferruccio Pegorer di Azzano Decimo, Ciro Natale Piccolo di Povoletto e Armando Zanelli di San Giorgio di Nogaro.

“Servirono più di 200 morti nel ventre della terra per risvegliare le coscienze per accorgersi delle condizioni di lavoro, sicurezza, accoglienza in cui vivevano migliaia di italiani ed immigrati di altre nazionalità in Belgio”, ha commentato Shaurli. “Sono passati molti anni – ha poi proseguito il consigliere regionale dem-, molti sono tornati, altri hanno costruito qui il futuro delle loro famiglie, il Belgio ha avuto un premier di origine abruzzese (la maggior parte dei morti a Marcinelle veniva da quella Regione) nessuno ci chiama più “macaroni’ “ ed anzi abbiamo insieme costruito l’Europa. Oggi essere qui e’ per me fortuna e orgoglio – ha concluso il segretario del Pd-, per commemorare certo ma anche per poter guardare negli occhi, nelle rughe di quei minatori dove vedi ancora il dolore per i propri compagni, vedi ancora la sofferenza e il sacrificio dell’emigrazione che ha permesso anche alla nostra Regione di diventare ciò che è oggi , vedi la storia dell’Italia, dell’Europa, delle loro tragedie che dovremmo imparare a non ripetere e del loro futuro”.

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