A San Vito al Tagliamento un nuovo percorso didattico sulla Prima Guerra Mondiale

Il progetto parte dal fatto storico che proprio Palazzo Rota, ora sede del municipio, è stato sede del Comando dell’Esercito austro ungarico nel 1917-18, affidato al fedmaresciallo Svetozar Borevic, d...
Redazione

San Vito al Tagliamento – Presentato a Parco Rota “Del Bunker e delle rose – I percorsi della I Guerra Mondiale”, progetto che si propone di approfondire le tematiche che hanno riguardato il Comune di San Vito al Tagliamento successivamente alla disfatta di Caporetto. Era attesa nella cittadina anche il Console generale della Repubblica di Serbia, Ivana Stojiljković, per un intervento ufficiale sul progetto, ma a causa delle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria e le ultime disposizioni in materia, con rammarico ha comunicato che non poteva essere presente e ha ringraziato comunque per la bella iniziativa.

Si tratta di un progetto che parte dal fatto storico che proprio Palazzo Rota, ora sede del municipio, è stato sede del Comando dell’Esercito austro ungarico nel 1917-18, affidato al fedmaresciallo Svetozar Borevic, dell’arciduca Francesco Salvatore e dello stesso imperatore Carlo I° d’Austria.

A partire da questo elemento che coinvolge oltre l’odierna residenza municipale anche Parco Rota dove si trovano il Bunker interrato in una collina e la Serra (luogo quest’ultimo di ritrovo e fumoir del comando austriaco) è stato definito e avviato un articolato percorso didattico che si dipana a tappe e che vuole avvicinare al tema della guerra gli studenti delle scuole del Comune di San Vito, e non solo.

Progetto finanziato da Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di San Vito al Tagliamento. Si parte dall’idea che la possibilità di recuperare un pezzo di storia di un luogo molto vicino riesce a far sentire più vicini i temi storici e culturali che quel periodo drammatico ha portato con sé.

Al contempo, è l’occasione per far conoscere alcuni fatti, più o meno noti, come ad esempio che nel Comando austriaco a San Vito una parte importante era l’archivio fotografico dei luoghi della guerra che ora è conservato a Vienna consultato per recuperare alcuni materiali inerenti proprio i luoghi in oggetto. Dal punto di vista culturale, è l’occasione per ricordare che due poeti, il cesenate Renato Serra (Cesena 1884 – Monte Podgora 20 luglio 1915) e il serbo Milos Crnianskj (Csongrád, 26 ottobre 1893 – Beograd/Belgrado, 30 novembre 1977) hanno lasciato preziose testimonianze poetiche della guerra che si possono collegare con le parole del poeta Ungaretti raccolte nel celebre “Porto Sepolto”.

In questo solco troviamo la prima tappa del progetto “Del bunker e delle rose” utile a presentare agli studenti un percorso didattico con interventi installativi e performativi che ha visto approntare in questi mesi all’interno della Serra una esposizione permanente, dove la storia viene raccontata spiegando quell’intreccio tra passato e presente per non dimenticare gli uomini e le donne di allora. Nella serra il visitatore troverà una serie di pannelli illustrativi delle tappe di vita e del pensiero dei due poeti, a partire da Milos Crnianskj, quest’ultimo annoverato tra i più illustri letterati serbi.

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