A Socchieve e Prato Carnico raccolta firme contro l’accoglienza di migranti

Doppia iniziativa del centrodestra in Carnia. Mazzolini (Lega): "L'accoglienza senza regole è una vergogna"
Redazione

Due raccolte firme per protestare contro l’accoglienza indiscriminata e sollecitare il Governo a intervenire per un maggiore presidio dei confini. È l’iniziativa organizzata da Stefano Mazzolini (Lega), vicepresidente del Consiglio regionale Fvg, assieme alla parlamentare Aurelia Bubisutti e al gruppo di centrodestra della Carnia. «La prima raccolta di sottoscrizioni – spiega Mazzolini – è in programma per domani, 16 settembre, dalle 17 alle 20 nel piazzale antistante al municipio di Socchieve, nella frazione di Mediis. La seconda è in calendario per giovedì alla stessa ora a Prato Carnico, sulla statale 465 accanto al bar Al Fogolar».

Non sono due location casuali: in entrambi i piccoli centri della Carnia sono stati inviati i migranti. «Proprio per questo – prosegue Mazzolini – noi non intendiamo stare zitti. L’accoglienza senza regole di questi clandestini è una vergogna. Vogliamo ribadirlo con forza, sul territorio e per il territorio, con queste due raccolte firme».

Dopo la manifestazione fuori dalla caserma Cantore di Tolmezzo, che ha richiamato oltre 500 persone, continua dunque la lotta per dire “no” ai migranti in montagna. «La nostra protesta civile va avanti, senza esitazioni – conclude Mazzolini -. Basta con l’accoglienza indiscriminata. Il Governo deve controllare i confini del Friuli in modo serio, non si può permettere a chiunque di entrare nella nostra regione, con tutti i problemi che ne derivano. Il territorio non li vuole e lo ha ben evidenziato a più riprese. Peccato che i sindaci di centrosinistra, favorevoli ad accogliere i clandestini, da quell’orecchio non ci sentano e preferiscano polemizzare con il sottoscritto anziché ascoltare la gente».

È di oggi la notizia, riporta l’On. Bubisutti che durante la notte sono arrivati altri 20 migranti a Prato Carnico ed oltre 20 sono in attesa di identificazione a dimostrazione che la montagna è e sarà sempre per i burocrati nazionali terra di nessuno da ripopolare al calar del sole.

La Lega non si ferma fintantoché la Ministra non troverà le soluzioni ad un problema oramai sfuggito di mano conclude l’On Bubisutti.

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