Promosso dagli studi dei tecnici, ma stoppato dalla politica. Il progetto del nuovo polo siderurgico da 2.2 miliardi di euro a San Giorgio di Nogaro proposto da Metinvest e Danieli è approdata nell’aula del consiglio regionale dove si è svolta l’audizione in seconda e quarta commissione congiunte. Presenti tre assessori – Bini, Scoccimarro e Amirante – i tecnici che hanno redatto gli studi di fattibilità dell’acciaieria in Aussa Corno, Confindustria, Confartigianato, sindaci e associazioni ambientalistiche. L’impianto green – che vanta esempi simili già in corso di realizzazione negli Stati Uniti, in Austria, Olanda e Germania – dal punto di vista ambientale, idrodinamico e socioeconomico è stato ampiamente promosso, come esposto dai relatori delle Università di Udine e Trieste e Smart Lab; alcune criticità sono sorte sul fronte dei trasporti, con aumento notevole di traffico stradale e ferroviario. Nonostante un quadro positivo, però, la Giunta regionale che aveva commissionato gli studi, per bocca assessore Bini ha manifestato l’intenzione di non procedere per gli alti costi in capo al pubblico – 250 milioni di euro – i lunghi tempi per la realizzazione delle infrastrutture e la contrarietà dei sindaci del territorio, che in aula hanno ribadito il loro no. Una seduta di 6 ore che ha avuto uno scontro acceso tra minoranze e maggioranza, con accuse reciproche.
Metinvest e Danieli non erano presenti in aula, ma il presidente del Gruppo di Buttrio, Gianpietro Bendetti , ha inviato una lettera ai presidenti delle due Commissioni spiegando di ritenere “prematuro” presenziare al dibattito. Nella lettera ricorda peraltro che marzo 2021 era stata presentata una manifestazione di interesse per un progetto siderurgico, alla quale hanno lavorato “per oltre 2 anni i competenti uffici e la Giunta Regionale”. “Ma all’inizio di settembre” ricorda Benedetti è arrivata la volontà della Giunta Regionale di privilegiare investimenti diversi in Aussa-Corno”, decisione “sorprendente” considerando anche “le conclusioni degli studi tecnici richiesti dalla Regione favorevoli all’insediamento”. Per Benedetti l’impianto “rallenterebbe il declino industriale della regione e della provincia di Udine”, con “una occupazione di maggiore qualità e quindi meglio retribuita, frenando l’espatrio senza ritorno dei giovani”. Infine, per Benedetti il dibattito pubblico sul progetto “è stato condizionato dalla azione di comitati e associazioni pseudo- ambientaliste guidati da un aprioristico ideologismo ambientalista del ‘non fare’. Polemiche anche da parte di Confcommercio e Confapi, che attraverso i presidenti regionali Da Pozzo e Paniccia hanno espresso rammarico per non essere stati invitati all’audizione. Ma le commissioni hanno assicurato che si saranno altre occasioni di dibattito.