Addio all’arch. Adalberto Burelli, memoria storica di Udine

L'ex consigliere comunale si è spento a 82 anni
Giancarlo Virgilio
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Un male incurabile ha portato via, la notte tra domenica 8 e lunedì 9 settembre, l’architetto Adalberto Burelli, memoria storica della città di Udine oltre che grande e compianto professionista a servizio della collettività. L’architetto, classe 1937, si è spento all’Hospice di via Gervasutta a causa di un tumore che negli ultimi mesi non gli aveva più lasciato alcuna speranza. Lascia la moglie Loretta, due figli, Maurizio e Andrea, e due nipotini.

L’impegno professionale

Tra i tanti suoi lavori svolti durante l’attività professionale, ricordiamo gli interventi di conservazione e consolidamento eseguiti nel centro cittadino con i restauri ‘in pubblico’ della Loggia di San Giovanni, del Tempietto dei caduti e dei due mori della Torre dell’orologio. Fra i cantieri seguiti durante la sua carriera per diversi studi associati, ricordiamo, inoltre, la costruzione del Municipio di Montenars, distrutto dal Sisma del 1976, l’edificazione negli anni ’80 del Palazzo Telecom (ex Insiel) in via Umago a Udine, gli interventi svolti nell’ex cotonificio udinese (ora padiglioni al servizio del Polo Scientifico dell’Ateneo friulano) o il restauro di Palazzo Buffa, in via Mercatovecchio. Tra le opere monumentali da lui riportate all’antico splendore, si annoverano anche l’Arco Bollani del Palladio, la Fontana del Carrara, le statue di Ercole e Caco, le colonne con il Leone di San Marco e la Giustizia e la Pace di Campoformido.

L’impegno politico

L’architetto Burelli, grande amante della storia e della promozione del capoluogo friulano, non si dedicò solamente all’architettura e alla ricostruzione, ma si distinse anche per il suo vivo impegno in politica. ‘Storico’ socialista, fu eletto consigliere per due mandati sia nella giunta Honsell (con la lista Innovare con Honsell) che con la giunta Cecotti (nel gruppo Convergenza per Cecotti).

L’architetto 82enne sarà ricordato durante il prossimo consiglio comunale.

Le parole del sindaco Fontanini

“La scomparsa dell’architetto Adalberto Burelli lascia un vuoto profondo nella nostra comunità cittadina”, dichiara il Sindaco di Udine Pietro Fontanini. “Con il suo impegno ha infatti saputo segnare in maniera intelligente e originale la nostra città non soltanto grazie al recupero di importanti edifici storici e alla costruzione di nuove infrastrutture nel Friuli distrutto dal terremoto ma anche attraverso una passione per la politica intesa nel senso più nobile del termine: due vocazioni accomunate da un profondo e sincero amore per questa terra. Come Sindaco di Udine voglio esprimere a nome di tutta la cittadinanza il più profondo cordoglio alla moglie, ai figli e ai nipoti di Adalberto”, conclude il Primo Cittadino.

Il ricordo

Questo il messaggio di cordoglio giunto dai componenti della Lista Innovare: “Con grande dolore ci stringiamo attorno alla famiglia del carissimo arch. Adalberto Burelli. La passione con la quale Adalberto ha trasmesso a tutti, tanto nella vita professionale quanto in quella politica, l’amore per la città di Udine, il profondo rispetto per le relazioni umane, una grande etica e un’intelligente ironia, sarà per sempre parte di tutti noi. È stato un privilegio averlo come maestro e amico”. “Era una persona di rara eleganza intellettuale – ricorda il capogruppo della lista, Federico Pirone. Burelli era uno stimato professionista, un lucido conoscitore della nostra città. Mandi Adalberto, ci mancherai”.

“Ho nostalgia di quegli udinesi lì, quelli come lui. Ne ho conosciuti tanti.  – scrive Vincenzo Martines, segretario del Pd di Udine – . Più giovane di loro, di lui, mi sono sempre ispirato a loro, per indole e convinzione; ispirato da persone che avevano studiato, approfondito e continuavano a far trasparire la grande passione per le cose che facevano e avevano fatto. E siccome Adalberto era cosciente di tutto questo, aveva un rispetto per la sua città, esemplare. Lo dico con pudore, di udinesi così ce ne sono sempre meno. Sapevamo che rivolgersi a lui significava avere un punto di vista pieno di Storia e di rispetto. Una gentilezza figlia del sentimento delle persone colte e per bene. Un udinese che aveva coscienza del suo ruolo e di quale responsabilità la politica cittadina si portava dentro. Su questo aspetto, quello della necessità di una rettitudine civile e politica, all’altezza della storia della nostra città, Adalberto è stato maestro. Il mio sconforto ha queste sfumatura, il rispetto per un conoscente di prestigio e di un udinese cosciente e di esempio”.

“Conoscere Burelli mi ha aiutato a conoscere Udine e il suo territorio, e questo è solo un motivo per cui gli sono riconoscente. E’ stato uomo di grande cultura, di grandi e riconosciute doti professionali, capace di impegnarsi in politica con passione. E’ giusto ricordarlo non solo per questo, ma anche per una cordialità e ironia speciali”. Così la deputata Debora Serracchiani ricorda l’architetto e politico udinese Adalberto Burelli. A nome del Pd Fvg il segretario Cristiano Shaurli esprime “cordoglio per la scomparsa di un eminente esponente della comunità friulana, un riformista autentico e un cultore delle memorie e delle bellezze della nostra terra”.

“E’ stata una figura molto importante per la città di Udine”, ricorda il consigliere regionale Furio Honsell. “La sua mano ha diretto infatti il restauro di uno dei luoghi simbolo della città, la Loggia di San Giovanni e la torre dell’orologio”, aggiuge l’ex sindaco di Udine. “Ma per tutti coloro che l’hanno conosciuto, soprattutto come compagno di impegno politico in Comune, Burelli è stato maestro: ci ha insegnato il dovere della tutela conservativa del nostro patrimonio archittettonico e la difesa dell’eredità culturale che ne deriva. I suoi interventi, sempre lucidi e istruttivi in Consiglio, mettevano a tacere qualsiasi controversia con la forza della loro competenza e passione. La scomparsa di Burelli è grave perdita per noi e per la città di Udine. La sua eredità spirituale e architettonica accompagnerà però sia noi che tutti i futuri cittadini di questa città che egli ha così tanto celebrato”.

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