Addio all’ombra, abbattuti tutti gli alberi della piazza di Basaldella

Tagliati i quattro pini marittimi che adornavano l'aiuola centrale. I residenti protestano, il vicesindaco Romanini spiega la scelta
Marta Rizzi
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All’arrivo in piazza, a Basaldella, anche all’automobilista più distratto, non sarà certo passato inosservato uno strano vuoto e il sospetto che manchi qualcosa. E in effetti l’impressione non è affatto sbagliata, poiché sabato mattina, alle 6, Basaldella ha detto addio ai quattro pini marittimi che da decenni abbellivano la piazza
Gli alberi – secondo le informazioni ufficiali abbattuti per motivi di sicurezza legati alla crescita troppo in superficie delle radici, come spiega l’amministrazione – sono stati tagliati di netto tra lo stupore dei residenti che sabato mattina hanno affollato la piazza per assistere alle operazioni. Questa mattina, lunedì 1 luglio, i tecnici sono tornati al lavoro per rimuovere le ramaglie, tristemente adagiate sul prato verde dell’aiuola, e sradicare i tronchi dal terreno. 
La novità non è stata affatto gradita dai residenti, che anche sui social hanno manifestato tutto il loro disappunto e la sorpresa, commentando dispiaciuti le foto sequenze che documentavano l’operazione (nella foto di una residente le operazioni di potatura). Nessuno, o quasi, si aspettava una fine simile per quegli alberi che, oltre a portare un po’ di ombra, erano parte integrante dell’arredo della piazza. In tanti, anche ieri, si sono recati sul posto, in una sorta di pellegrinaggio, per appurare con i propri occhi quanto accaduto. Alcuni si sono portati a casa anche qualche pigna in ricordo di quei pini marittimi tanto amati. 
Perché sono stati tagliati? Si poteva salvarli? Era davvero necessario? Tanti i dubbi dei residenti. Dall’altra, però, c’è anche chi plaude al provvedimento, ricordando le criticità di quel tratto di strada e la pericolosità delle radici dei pini marittimi che sollevavano l’asfalto in prossimità di una curva spesso teatro di incidenti anche gravi.
“Spiace sempre vedere un albero tagliato, soprattutto se questo ha nel tempo assunto anche un valore simbolico per la piazza del paese – spiega Christian Romanini, neo eletto vice sindaco di Campoformido –, il valore e l’importanza ambientale li ritengo scontati e fuori discussione. Ho ricevuto molte lamentele da parte di cittadini contrariati dal taglio dei pini marittimi in piazza a Basaldella. Capisco e sotto molti aspetti condivido la delusione”. 
“I lavori di riqualificazione della piazza, taglio delle piante compreso, sono stati ereditati e sospesi poco prima delle elezioni – sottolinea Romanini -. Detto ciò il Pino marittimo crea qualche problema alla pavimentazione stradale, ma ripiantumeremo utilizzando altra specie che possa assumere nel tempo anche quel valore simbolico di cui parlavo sopra”.
Insomma, per qualche tempo i residenti dovranno abituarsi a vedere la piazza così, svuotata e disadorna, ma l’amministrazione guidata dal sindaco Erika Furlani, promette di piantumare quanto prima nuovi alberi meno impattanti e soprattutto a prova di sicurezza.
In paese, però, rimangono il malcontento e il disappunto, oltre al sospetto che in qualche modo l’operazione abbia mancato di trasparenza, perché i residenti avrebbero preferito conoscere le sorti dei ‘loro’ alberi e comprendere se non c’erano altre soluzioni da attuare. 
La già sindaco di Campoformido, Monica Bertolini, conferma che “gli accordi con la ditta prevedevano in prima battuta la realizzazione della pedana per disabili in piazza, e poi a fine giugno i lavori di potatura degli alberi. Era anche nostra intenzione ripiantumare e – aggiunge Bartolini – c’era un secondo progetto che avremmo dovuto affidare per la riqualificazione di tutta la piazza. I pini sono stati abbattuti per problemi di sicurezza e poiché giudicati non sicuri dall’agronomo che ha eseguito la perizia. Non è stata una scelta facile, ogni albero abbattuto è un pezzo di noi che se ne va”.
“Sabato mattina in tantissimi si sono radunati in piazza e ci hanno chiesto spiegazioni, arrabbiati – racconta un operaio -, ma poi hanno capito che noi eseguiamo un lavoro e di certo la decisione non è stata nostra. Colpito da tanta partecipazione, ho lasciato dei souvenir sui tronchi e nell’aiuola, delle pigne che alcuni si sono portati a casa per ricordo“.

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