Torna l’allarme caldo all’interno delle fabbriche presenti in regione. Le temperature alte che si stanno registrando dall’inizio di questa settimana ripropongono una delle emergenze che coinvolge circa l’80% delle realtà produttive nella ex provincia di Udine. A sottolineare la problematica è la UILM di Udine preoccupata per la salute e la sicurezza dei lavoratori impiegati nelle aziende siderurgiche, metalmeccaniche, del settore artigiano, dell’automotive e nelle ditte specializzate nell’installazione di impianti. “Si rischia di ripetere le ultime estati torride fuori e dentro le aziende metalmeccaniche”, afferma il segretario generale Giorgio Spelat, ricordando come 4 aziende su 5 non sono ancora pronte a gestire questa emergenza.
Una soluzione, spiega il rappresentante di Uilm, è la possibilità di fare ricorso agli strumenti messi a disposizione dall’INAIL e dall’INPS, tra i quali la cassa integrazione ordinaria collegata alle eccessive temperature ed ai rischi correlati.
“Come UILM – aggiunge Spelat – monitoreremo assieme ai delegati sindacali le situazioni nelle aziende, ma siamo pronti anche a proclamare degli scioperi ed a segnalare agli organi competenti situazioni fuori controllo a tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.