Il virus della West Nile è arrivato in Friuli. Ieri le trappole per zanzare ad anidride carbonica, localizzate a Pavia di Udine e Cordenons, hanno attirato numerosi esemplari infetti.
Al momento, come sostiene Massimo Crapis, responsabile del Dipartimento di malattie infettive dell’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale, non si registrano contagi tra le persone. La latenza tra accertamento della positività nella zanzara e la trasmissione all’uomo, generalmente, è di due settimane. Quindi, in linea con gli altri anni, ci aspettiamo prossimamente dei casi tra la fine di agosto e l’inizio di settembre”.
Accertata la positività delle zanzare, è immediatamente scattato il protocollo di sicurezza che prevede lo screening sulle sacche di sangue dei donatori. Negli ultimi giorni, tra l’altro, sono stati una ventina i pazienti che, presentando alcuni dei sintomi più comuni da infezione da virus della Febbre del Nilo Occidentale, sono stati sottoposti agli accertamenti del caso. Ma nessuno di loro è risultato positivo.
Oltre che sulle zanzare, la sorveglianza veterinaria e sanitaria è attiva su uccelli e cavalli.
L’allerta in Friuli è alta. Nel vicino Veneto, nella provincia di Verona, è stato già riscontrato il primo caso di infezione nell’uomo. “Nessun allarmismo – evidenzia Manlio Palei, direttore regionale del Servizio veterinario – ma è da considerare l’ipotesi del salto di specie. Non mi meraviglierei che, tornando a salire le temperature ed accentuandosi l’umidità, si registrasse una maggiore circolazione delle zanzare. Con una maggiore probabilità che quelle infette trasmettano il virus all’uomo”.