Sono almeno quattro i depistaggi messi in atto dagli apparati egiziani in relazione alla morte di Giulio Regeni. E’ quanto è emerso dalle audizioni svolte oggi in commissione parlamentare d’inchiesta che ha ascoltato il procuratore di Roma, Michele Prestipino e il sostituto Sergio Colaiocco. “Intorno a Giulio Regeni – ha detto Colaiocco – è stata stretta una ragnatela dalla National security egiziana già dall’ottobre prima del rapimento e omicidio. Una ragnatela in cui gli apparati si sono serviti delle persone più vicine a Giulio al Cairo tra cui il suo coinquilino avvocato, il sindacalista degli ambulanti e Noura Whaby, la sua amica che lo aiutava nelle traduzioni”. ” La Procura – ha affermato il procuratore Michele Prestipino – continuerà con determinazione a compiere tutte le attività per continuare ad acquisire elementi di prova per accertare quanto accaduto”.
Al termine della prima riunione della commissione d’in chiesta sono intervenuti anche i genitori di Giulio Regeni, Claudio e Paola. “In questi anni – hanno detto – abbiamo dovuto lottare contro violenze, depistaggi, omertà, prese in giro e tradimenti. Siamo grati ai nostri procuratori e alle squadre investigative per il lavoro instancabile svolto in questi quattro anni in sinergia con noi e la nostra legale. Se oggi abbiamo i nomi di alcuni dei responsabili del sequestro, delle torture e dell’uccisione di Giulio e se alcuni di quei nomi sono iscritti nel registro degli indagati lo dobbiamo a loro”.