Anche il Fvg dice Sì al taglio di 230 onorevoli e di 115 senatori

In tutte e quattro le province la maggioranza degli elettori approva la riforma costituzionale sul numero dei componenti di entrambi i rami del Parlamento
Redazione

Terminate le operazioni di spoglio per il referendum in FvgLa consultazione vede il sì prevalere con il 59,57% (pari a 281.042 voti) mentre il no si attesta al 40,43% (pari a 190.743 voti).

Questi i dati in ogni singola area della regione: ex Provincia di Trieste: sì 53,94 per cento (43mila 148 voti), no 46,06 per cento (36mila 847 voti); ex Provincia di Udine: sì 59,49 per cento (126mila 459 voti), no 40,51 per cento (86mila 102 voti); ex Provincia di Pordenone: sì 62,48 per cento (77mila 941 voti), no 37,52 per cento (46mila 799 voti); ex provincia di Gorizia: sì 61,47 per cento (33mila 494 voti), no 38,53 per cento (20mila 995 voti).

A livello nazionale, il sì al taglio dei parlamentari conquista una percentuale decisamente più ampia: i favorevoli solo il 69,5%, i contrari il 30,4% (59.071 sezioni su 61.622).

Le operazioni di scrutinio per il rinnovo delle 12 Amministrazioni comunali al voto scatteranno martedì mattina, a partire dalle 9.

AFFLUENZA DEFINITIVAPer il referendum, in Fvg ha votato il 50,22% degli aventi diritto (215 su 215 seggi). In provincia di Gorizia alle urne il 51,12%, a Pordenone il 53,2%, a Trieste il 43,69% e a Udine il 51,7%.

I commenti

Anche in Fvg si è imposto, pur se con un dato inferiore a quello nazionale (59,57%), il sì al referendum. Ecco i commenti politici.

“I cittadini, nonostante la propaganda per il no delle ultime settimane, hanno capito l’importanza di questa riforma. Hanno provato in tutti i modi, anche agitando lo spauracchio della vecchia riforma Renzi, a spacciare questa come una fregatura. Invece i cittadini si sono informati e hanno capito l’importanza”. Questo il commento del Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia al risultato del referendum sul taglio dei parlamentari.

“Oltre a essere una vittoria dei cittadini, quella di oggi è la vittoria dell’unico movimento che negli ultimi anni sta riuscendo a concretizzare la volontà popolare in proposte legislative – continuano i consiglieri M5S -. Ed è la grande sconfitta di chi non ci ha creduto, dimostrando di votare Sì in Parlamento solo per interesse di partito, ma sui territori ha sguinzagliato i suoi per cercare di convincere gli elettori a votare No, nella flebile speranza di dare una spallata al Governo e senza pensare al boomerang che gli arriverà contro”.

“Ora spetta ai partiti in Parlamento trasformare questo Sì nella prosecuzione di un processo riformatore epocale per ottenere aule legislative di maggiore qualità, dando la giusta credibilità alle istituzioni – conclude la nota -. I prossimi passaggi sono già in agenda, a partire da una legge elettorale che garantisca governabilità e rappresentatività, con l’introduzione delle preferenze per dare più potere ai cittadini. Il M5S continua la sua opera incessante per cambiare il Paese e le sue istituzioni, e lo fa sulla base di quanto promesso in campagna elettorale. Questa è la vera rivoluzione”.

“Il risultato del referendum e la vittoria del SI – che pure si sarebbe potuta attenuare o addirittura evitare, se solo le forze progressiste si fossero impegnate, come alcuni buoni risultati nella nostra Regione testimoniano – pone brutalmente sul tappeto la necessità di rileggere e ripensare la rappresentanza”, commenta il consigliere regionale Furio Honsell. “Alcuni scoprono il problema solo ora, ma altri hanno iniziato a riflettere su questo tema centrale per la qualità della democrazia già da tempo. A nome di Open Sinistra Fvg ho presentato circa un’anno fa una proposta di legge che considero molto innovativa, volta a favorire la ristrutturazione dei corpi intermedi attorno a tematiche specifiche e – contemporaneamente – dare corpo normativo alle attività di rappresentanza degli interessi”.

“La nostra proposta di legge mira a rivitalizzare la partecipazione e la definizione dell’agenda politica favorendo processi di bottom-up di nuova concezione, basati sulla creazione di comitati territoriali o tematici di promozione di specifiche proposte normative e tale proposta, già rilevante a costituzione vigente, acquista oggi maggiore importanza e – qualora approvata – darebbe alla nostra regione la possibilità di vantare una legislazione unica e altamente innovativa in materia”.

“Un risultato che chiede di essere letto con equilibrio. Passa la riforma, va rispettato il responso della maggioranza ma quasi un terzo dei cittadini italiani con il No hanno lanciato un segnale al di sopra delle attese per quantità e consapevolezza. La legge elettorale dovrà tener conto delle esigenze di rappresentanza dei territori e delle minoranze. Questo vale in particolare per le Regioni più piccole e più penalizzate”. Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd) commentando i risultati del referendum costituzionale che si stanno consolidando.
Per la senatrice, che è stata tra i parlamentari che con la loro firma hanno chiesto l’indizione della consultazione popolare “sbaglia chi vuole mettere un cappello partitico a questo voto, sbaglia chi fa una bandiera dei ‘tagli’ alla democrazia e chi è salito all’ultimo momento sul treno del Sì contro il Governo”.

“Era prevedibile che in Friuli Venezia Giulia il No fosse più robusto – aggiunge Rojc – non solo per uno schieramento trasversale ai partiti ma anche per il voto della minoranza slovena che vede con preoccupazione la possibile perdita di un rappresentante a Roma”.

“E’ finita la parentesi referendaria, per i sostenitori del No dell’ultima ora come Fedriga, per quelli sinceramente preoccupati per la rappresentanza della nostra Regione e delle sue minoranze linguistiche e per i sostenitori del Sì. Ora finalmente spero si inizierà a lavorare sulle vere priorità, dai progetti strategici della nostra Regione per il Recovery fund al lavoro per una legge elettorale seria che completi la scelta fatta dai cittadini, dando attenzione a territori e minoranze”. Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, a proposito del voto al referendum costituzionale.

“Assolto questo impegno – aggiunge Shaurli – auspichiamo che ora parta anche una nuova fase di governo in grado di affrontare ancora più a fondo i problemi delle persone, utilizzare al meglio le risorse disponibili e concretizzare allo stesso modo gli impegni che il Pd ha preso con i cittadini”.

ELEZIONI COMUNALI

ANDREIS. Sono due i candidati: Fabrizio Prevarin, sostenuto da Crescere Insieme Andreis – Lista civica 2020, ed Elena Boschian, sostenuta da Per l’Unicità di Andreis- Lista civica.

BARCIS. In corsa Claudio Traina, sindaco uscente, sostenuto da Per Barcis, e Michele Guglielmi, sostenuto da Futuro per Barcis.

CANEVASono tre i candidati: Dino Salatin (Lega Salvini Fvg), Riccardo Poletto (Caneva al centro, Caneva Democratica e Futuro per il Teritorio) ed Egidio Santin (Partito del Nord, Autonomia Fiscale, Santin Sindaco).

CIVIDALE DEL FRIULIDue i candidati: Fabio Antonio Manzini sostenuto da Prospettiva Civica, Impegno Comune e Civi-ci, e Daniela Bernardi, vicesindaco uscente, sostenuta da Civica Balloch per Cividale, Forza Italia con i civici per Cividale, Fratelli d’Italia e Lega Salvini Fvg.

CLAUT. Tre i candidati: Marco Manfè (Un nuovo futuro per Claut), Gionata Sturam (Clautans) e Franco Lorenzi (Un cuore per Claut).

MONTEREALE VALCELLINAIn corsa Igor Alzetta, sindaco uscente, sostenuto da Uniti per Montereale e Progetto Comune, e Mila Cigagna, sostenuta da Ripartiamo Montereale.

OVAROIl Comune è stato commissariato a fine 2019. In corsa Lino Not (Insieme per Ripartire) e Loris Gallo (Alternativa per Ovaro 4.0).

PREMARIACCO. Dopo l’inchiesta che ha interessato il sindaco uscente, c’è un’unica candidatura, quella di Michele De Sabata (Premariacco Riparte); in questo caso, dunque, sarà fondamentale che sia raggiunto il 50%+1 di aventi diritto al voto.

TRAVESIOI candidati sono Francesca Cozzi (Travesio Rinasce – Cozzi sindaco) e Paolo Venti (Comunità Travesio Domani).

VALVASONE ARZENEIn corsa Luisa Forte (Insieme per Valvasone Arzene) e Markus Maurmair, sindaco uscente (Viva – Vivi Valvasone Arzene e Uniti per il Bene Comune – Valvasone Arzene).

VARMOSono tre i candidati in corsa: Fausto Prampero (Per Varmo Vil di Var – Lista civica), Antonella Iacuzzi (Varmo Radici e Futuro – Antonella Iacuzzi sindaco e Varmo un obiettivo comune – Antonella Iacuzzi sindaco) e Massimo Della Siega (Varmo Comunità e ViviAmo Varmo).

VILLESSEIn corsa Flavia Viola (Lista civica Siamo Villesse) e Gianpaolo Burgnich (Sveglia Villesse!).

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