Le api testano l’aria della zona industriale di Maniago

La qualità di polline e miele non hanno evidenziato criticità riguardo a diossine, pesticidi e metalli
Daniele Micheluz
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Misurare lo stato di salute ambientale di una zona industriale attraverso le api, questo il progetto “Bee Nip”, avviato nella primavera dello scorso anno dal Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione della Provincia di Pordenone, che nel Maniaghese vede oltre 165 aziende insediate per circa 4 mila 500 persone occupate. Dopo dodici mesi sono arrivati i primi dati che hanno raccontato di una situazione ambientale senza particolari criticità: miele e polline sono di ottima qualità. 

Nelle analisi sono state coinvolte 500 mila api, bioindicatore con un’alta copertura del territorio, basti pensare che per produrre 1 kg di miele sono richiesti più di 100 mila voli di foraggiamento in un raggio fino a 3 km dall’arnia.  

Le 10 arnie poste in vari punti della zona industriale di Maniago (8 in tutto, due in ognuno dei 4 siti) e in contesto non industriale a Cimolais (2 arnie da utilizzare quale metro di paragone) hanno permesso di analizzare campioni di polline e miele. Sono state realizzate 3 analisi di polline per un totale di 24 campioni consegnati ai laboratori. Due invece le analisi sul miele, per 10 campioni per verificare la presenza di 314 differenti elementi tra metalli, diossine e pesticidi organici e inorganici. Il progetto ha valenza triennale e ora si entra nel clou del suo sviluppo. “Andremo ancora avanti – spiega il presidente del Nip Renato Piazza -, le annate successive ci permetteranno di valutare un set di dati più consistente e di fare ulteriori ragionamenti, anche confrontando i dati rilevati con i campionamenti condotti dall’Arpa”. 

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