Fumata nera al tavolo sulla crisi della finanziaria Aquileia Capital Service, la controllata di Bain Capital con sede a Tavagnacco che nei giorni scorsi ha avviato la procedura di licenziamento per 52 dei suoi 100 dipendenti.
L’incontro che si è svolto oggi, venerdì 31 marzo – informano i sindacati categoria Fabi, First-Cisl e Fisac-Cgil – si è chiuso senza nessun passo avanti.
L’azienda – riferiscono gli stessi sindacati – non ha accolto le proposte avanzate dai sindacati per ridurre il numero degli esuberi attraverso il ricorso alle misure previste dal contratto nazionale per la gestione di questo tipo di crisi.
Tra le soluzioni ipotizzate – si legge nella nota – l’intervento sull’eventuale quota aziendale del premio di rendimento, il ricorso alle incentivazioni all’esodo anticipato volontario, il contenimento del lavoro straordinario e delle assunzioni, i contratti di solidarietà, la mobilità interna e la possibile assegnazione a mansioni diverse.
“Tutti temi – spiegano i delegati Fabi, First e Fisac – che presuppongono una forte solidarietà tra i lavoratori in questa difficile situazione – si legge in una nota – ma l’azienda ha sostanzialmente ritenuto non percorribili queste ipotesi, in quanto ritenute mero contenimento del costo del lavoro”.
Totalmente divergente la posizione dei sindacati, che hanno annunciato il rilancio delle proprie richieste nel prossimo incontro con i vertici aziendali, previsto il prossimo 14 aprile.
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