Il cane Corina fiuta la marijuana, a Cordenons spunta una fabbrica della droga

Un 37enne di Cordenons nella sua abitazione aveva una serra per coltivare lo stupefacente. A incastralo, i Carabinieri di Sacile e il quattro zampe del nucleo cinofili di Torreglia
Redazione

I carabinieri dell’aliquota radiomobile di Sacile nel pomeriggio di lunedì 8 aprile hanno arrestato per “coltivazione e detenzione finalizzata alla cessione illecita di sostanze stupefacenti e possesso di segni distintivi contraffatti” un 37enne di Cordenons, celibe, operaio.

“Monitorato” da tempo dai carabinieri di Sacile che già in precedenza lo avevano “pizzicato” con stupefacenti a Pasiano, il 37enne è stato sottoposto a perquisizione personale e domiciliare delegata dal pm Federico Baldo della Procura di Pordenone. Fermato a bordo della propria Fiat 500, l’uomo è stato portato nella sua casa di Cordenons dove, grazie all’infallibile fiuto del cane “Corina” del nucleo carabinieri cinofili di Torreglia (in provincia di Padova), all’interno di un armadio è stato trovato un doppio fondo artigianale nel quale erano nascosti numerosi sacchetti pieni di marijuana.

Nell’operazione è stata anche rinvenuta una serra completa di luci con relativi timer, sistema di irrigazione automatico, ventole per ricircolo aria ed una piccola camera munita di lampada e umidificatore con otto vasi con argilla espansa, idonei alla coltivazione di 8 germogli di marijuana.

In un barattolo in vetro sono stati trovati altra marjuana e numerosi pezzi di hashish. A completare il “kit del coltivatore/spacciatore” un bilancino di precisione, decine di bustine in plastica di varie misure per il confezionamento delle dosi. Complessivamente i militari hanno sequestrati oltre 355 grammi di marijuana e 12 grammi di hashish dai quali si potevano ricavare oltre 1200  dosi ( per un valore di mercato di circa 8/10.000 euro). Sottoposti a sequestro anche due telefoni cellulari. 

Non solo. In casa è stata trovata anche una paletta con effige “ministero dell’interno – Polizia stradale” ed un lampeggiante di colore blu di cui l’uomo non precisava la provenienza. Difeso dall’avvocato Francesco Durat del foro di Pordenone, l’arrestato dovrà scontare a casa gli arresti domiciliari. Sarà processato per direttissima.

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