Ascesa a Stavoli, il paese piú isolato d’Italia

Sospesi tra un passato di sacrifici e un presente di incertezze
Giancarlo Virgilio
loading...

L’antico e suggestivo borgo si trova a 567 metri di altitudine, a 7 chilometri in linea d’aria da Moggio Udinese. L’unico modo per arrivare nella piccola frazione è a piedi, attraversando stretti percorsi e vecchie mulattiere panoramiche.

Sono tre le vie per raggiungere il paese, da Campiolo, da Illegio o da Muggessa. Noi abbiamo affrontato il sentiero CAI 417 che parte da Campiolo Alto affrontando un cammino di circa 50 minuti.

Il percorso inizia affiancando il limpido e nascosto torrente Glagnò. Dopo l’attraversamento di un ponte eretto nel 1885, il sentiero ci porta all’interno di un bosco con una salita a gradoni irregolari che porta il visitatore a superare un dislivello di circa 218 metri.

Stavoli è praticamente disabitata dagli anni ’70. A dargli il colpo di grazia fu il terremoto del 1976 che rovinò diversi edifici; ma la vera causa dello spopolamento del paese è da ricercare in particolare nella scarsitá di lavoro e di prospettive che il borgo poteva offrire ai suoi abitanti, nel progressivo invecchiamento dei suoi residenti e nell’ascetico isolamento della sua posizione.

Stavoli, oggi, riprende vita ogni fine settimana, attraverso le famiglie che possiedono una seconda casa, circa una ventina, ma soprattutto grazie alle escursioni dei turisti, tanti gli austriaci, attratti dalla sua particolare storia e lontananza.

Attraversando il paese, si notano alcune case in vendita, altre in restauro. Non ci sono bar, non c’è rete telefonica, non c’è intenet. Solo case, ruderi, orti, sorgenti e fontane. Fattori questi che, in una ideale classifica mondiale, eleggono Stavoli al vertice delle mete da suggerire per chi è alla ricerca del cosiddetto ‘digital detox’, ovvero della disconnessione totale dal mondo dei dispositivi digitali.

Potrebbe interessarti anche

©2022 TELEFRIULI. Tutti i diritti riservati | P. IVA 01313840306. La testata Telefriuli è registrata al Tribunale di Udine, n° 414/78 il 21.02.1978
Powered by Rubidia