Azione di Extinction Rebellion a Udine. Capoluogo friulano tappezzato

Questa mattina il centro di Udine è stato ritrovato letteralmente invaso da manifesti e volantini che inneggiano la difesa del pianeta e la ricerca di emissioni zero. Questa l'ultima azione di ...
Giancarlo Virgilio
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Risveglio insolito per la città di Udine, che questa mattina si è ritrovata letteralmente invasa da cartelli, dépliant e frasi dal contenuto ambientalista.

Nella notte diversi attivisti friulani di Extinction Rebellion, il movimento internazionale non violento nato in risposta ai danni ambientali creati dalle attività umane, hanno tappezzato il centro storico di volantini e striscioni inneggianti la difesa del pianeta e lo stop alle emissioni di gas serra. Scritte sono apparse in via Mercatovecchio, piazza San Giacomo, piazzetta Lionello e piazza Duomo. Imbrattato con i gessetti anche il basamento dell’albero di Natale o l’ingresso dell’istituto Uccellis.

Questi gli insoliti ‘addobbi’ apparsi nel centro del capoluogo friulano alle prese con il penultimo giorno di shopping natalizio.

Non si segnalano danni a cose, monumenti e luoghi, ma solamente un’invasione pacifica di messaggi per lo più incentrati alla lotta contro il surriscaldamento globale. L’azione di disubbidienza civile è stata preparata

dai giovani attivisti di ‘XR Udine’ durante alcuni workshop di produzione artistica che si sono tenuti a inizio dicembre, alcuni dei quali svolti anche nel circo Arci di Cas’aupa. Tra le tematiche affrontate durante gli incontri anche ‘il metodo del consenso’, ‘i processi decisionali’, ‘la facilitazione e la moderazione di assemblee di democrazia attiva’. 

L’obiettivo principale dichiarato è soprattutto uno: evitare il collasso sociale ed ecologico. Ed è seguendo questo scopo che tra le richieste che il movimento rivolge al governo italiano e agli Stati occidentali troviamo la necessità di riconoscere l’emergenza climatica, fermando le emissioni nocive entro il 2025.

Da mesi si susseguono in Italia e in Europa azioni dimostrative di questo tipo da parte degli attivisti. Quelle che più allarmano hanno come obiettivi celebri opere d’arte. Una delle più recenti proteste ha infatti interessato il dipinto di Klimt ‘Morte e vita’, colpito con del liquido nero e oleoso all’interno del Leopold Museum di Vienna.

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