E’ stata fissata per le 10.30 del 12 dicembre prossimo, al Tribunale di Bologna, l’udienza della causa civile per risarcimento danno contro lo Stato intentata da Giorgio Fidenato. A farlo sapere è lo stesso paladino delle battaglie Ogm in Friuli.
I motivi della causa civile
Motivo del contendere è la decisione del gip del Tribunale di Pordenone Eugenio Pergola di accogliere la richiesta del pm di archiviazione per 46 delle 47 tute bianche indagate per l’irruzione, il 30 marzo 2014, nel campo di Fidenato coltivato a mais transgenico e nel cortile dell’abitazione a Vivaro di Silvano Dalla Libera, allora presidente di Futuragra. Le due vittime presentarono denuncia dopo l’accaduto contro i responsabili di quella che definirono una ‘azione squadrista’. Pm e gip hanno concordato sul fatto che non esistano elementi certi che permettano di attribuire specifiche responsabilità agli indagati. Un’archiviazione che per Fidenato è ingiusta. Così, patrocinato dai legali Lorenzo Mantero e Edoardo Longo, ha deciso di intentare un’azione risarcitoria in ambito civilistico.
La richiesta di risarcimento danni
Fidenato chiede di essere risarcito di almeno 25mila euro per il danno, non patrimoniale, derivante dalla mancata persecuzione in sede penale dei soggetti risultati indagati nel procedimento penale avanti il Tribunale di Pordenone. L’azione viene esercitata nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il blitz del 2014
A fine marzo 2014 un gruppo di attivisti entrò nel campo di proprietà di Giorgio Fidenato, dove fu seminata canapa biologica. Le tute bianche fecero poi irruzione del cortile della villa di Silvano Dalla Libera, lanciando fumogeni in casa, dove stava riposando un bambino di due anni, imbrattando i muri con scritte e rovesciando letame davanti al portone d’ingresso.