Sono scaduti il 7 settembre scorso i termini per la detenzione di Angel Maria Martinez Quiroz, uno dei narcotrafficanti del clan del Golfo arrestato in Colombia. Le indagini erano stata avviata della procura della repubblica e dalla direzione distrettuale antimafia di Trieste con una complessa operazione iniziata in Colombia con il sequestro, all’insaputa dei narcos, di 4,3 tonnellate cocaina poi trasportata in Italia e consegnata agli acquirenti dagli uomini sotto copertura della Guardia di finanza. Alla fine erano state indagate 38 persone, molte poi condannate in via definitiva.
Il Pm Federico Frezza, ricostruisce in una nota il procuratore Antonio De Nicolo, aveva chiesto l’estradizione il 7 settembre 2022 inoltrata in Colombia dal ministero della Giustizia il 23 dello stesso mese. Le autorità colombiane, che avevano arrestato Quiroz, non hanno però mai risposto e quindi, il Pm, si è visto costretto a richiedere la cessazione della custodia cautelare come previsto dalle norme a firmata il 7 settembre dal Gip. «Quiroz – precisa il procuratore – ha comunque la possibilità di presentarsi in Italia e collaborare con gli inquirenti come sarebbe emerso da alcune dichiarazioni dei suoi legali sulla stampa». Alexandro Maria Tirelli, legale di Quiroz, precisa che «lo scorso aprile il mio assistito si era offerto di collaborare con gli inquirenti prestando il proprio consenso all’estradizione in cambio degli arresti domiciliari in Italia. A quanto mi risulta la stessa estradizione è stata concessa dalla Corte di giustizia Colombiana, manca però la firma del presidente della Repubblica. Attualmente – precisa il legale – Quiroz è ancora in carcere ma la scarcerazione è scontata e a questo punto non verrà in Italia».