Anche la società friulana Icop farà parte del raggruppamento temporaneo di imprese che realizzeranno la cabinovia di Trieste. Il progetto era nato in epoca pre covid e fondamentalmente vede la realizzazione di un collegamento a fune tra il Molo IV, Porto vecchio oggi porto vivo, largo Bovedo e poi a salire fino a Opicina. L’ovovia ha scatenato un duro dibattito in città tra favorevoli e contrari. La realizzazione dell’opera è interamente finanziata dal governo con fondi inizialmente previsti per la mobilità sostenibile e ora confluiti nel Pnrr.
Alla gara d’appalto hanno partecipato due gruppi di impresa, il primo con a capo l’austriaca Doppelmayr e l’altra, quella vincitrice, con la Leitner, entrambe due realtà di primo piano nella costruzione degli impianti a fune. Insieme a Leitner e Icop c’è anche Cogeis.
La Rti ha ottenuto l’appalto con un ribasso dell’8.83% per un totale di spesa di 56,9 milioni di euro e verrà assegnato tra 30 giorni, ovvero il periodo previsto dalle norme per eventuali ricorsi. Icop, con Cogeis, avranno il compito di realizzare le opere vicili e il sostegno dei piloni con la relativa installazione degli stessi, la parte tecnica dell’impianto a fune sarà invece della Leitner azienda leader con sede a Vipiteno. Per Icop la cabinovia è un appalto mentre i grandi interventi realizzati o in fase di realizzazione nel porto, come la piattaforma logistica, la demolizione della Ferriera e il Molo ottavo sono investimenti diretti.