E’ entrata in vigore a mezzanotte e sarà valida fino al 3 dicembre l’ordinanza del presidente della Regione Massimiliano Fedriga che dispone nuove restrizioni per il contrasto al Covid. Sono previsti lo screening della popolazione di sei comuni (Sutrio, Paularo, Socchieve, Dolegna del Collio, Claut e Castelnuovo del Friuli) con tamponi al via da domani, e misure mirate per contrastare gli assembramenti. Sarà vietato consumare cibi e bevande all’aperto in luoghi pubblici e svolgere attività sportive nei centri all’aperto, fatti salvi gli eventi e le competizioni di interesse nazionale.
Nell’ordinanza sono previste anche delle forti raccomandazioni: non recarsi in abitazioni diverse dalla propria se non per necessità, evitare se possibile l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblico, ricorrere allo smart working sia nel pubblico che nel privato. Per quanto riguarda lo screening, si parte da sei comuni, 7mila abitanti complessivamente, per poi proseguire con altri centri. L’adesione sarà su base volontaria. L’obiettivo è quello di isolare tutti i positivi. Da domani saranno disponibili ulteriori 100mila test antigenici, che consentiranno di effettuare monitoraggi preventivi. Intanto in Italia per la prima volta dall’inizio della seconda ondata si registra un calo delle persone positive al Covid: ieri erano circa diecimila in meno rispetto a domenica. In calo di 5.400 unità anche i nuovi infetti. Bisognerà ancora attendere, invece, perché si riduca il numero delle vittime, ormai più di 50mila nel nostro paese.
Proprio ai decessi da Covid ha fatto riferimento il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia in riferimento alle festività natalizie. “Con 600-700 morti al giorno parlare di cenone è fuori luogo” ha detto. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto sul tema evidenziando come il Paese non si possa permettere ‘vacanze indiscriminate sulla neve’. Proprio ieri gli amministratori delle Regioni alpine, compreso Sergio Bini per il Friuli Venezia Giulia, avevano chiesta in una nota comune di rivedere la decisione di tenere chiusi per Natale gli impianti di risalita, per evitare di mettere in crisi il sistema.