Calcio in lutto. Si è spento all’ospedale di Pordenone, per complicazioni dovute al Covid, Adriano Boccalon, storico e coriaceo allenatore del mondo dei dilettanti e delle giovanili in decine di società regionali, con oltre 40 anni di carriera alle spalle.
Aveva compiuto 80 anni lo scorso 31 dicembre, mentre il 2 gennaio era riuscito a festeggiare 50 anni di matrimonio con la sua adorata Elda. Boccalon ha allenato dalla 2^ categoria all’Eccellenza, e i molti – fra dirigenti, appassionati o semplici tifosi – lo descrivono come una leggenda del calcio regionale.
“Era un simbolo degli allenatori della Destra Tagliamento – ricorda il nostro giornalista Massimo Radina -, un autentico innamorato del calcio, apprezzato da giocatori e colleghi.
“Ha diretto più di 1000 gare – scrive su Facebook il giornalista Alberto Bertolotto -. Ha conquistato due incredibili salvezze col Barbeano in 1^ categoria – i suoi ultimi capolavori – e ha realizzato il suo sogno, portare e guidare in Eccellenza il Chions, la società del suo comune”.
“I risultati, però, spiegano e dico poco relativamente ad Adriano – precisa Bertolotto che prova a tratteggiare una breve descrizione di un tecnico che ha seguito per lunghi anni della sua carriera da cronicta sportivo -. Era una persona appassionata, gioviale, aperta, rispettosa capace di stare con i giovani, da cui traeva linfa vitale. Giovane, per l’appunto, lui è sempre rimasto nello spirito, con il suo animo rivolto a conoscere nuove cose, a entusiasmarsi per il calcio, a condividere opinioni ed esperienze. Un uomo così genuino e semplice – nelle accezioni positive del termine conclude Bertolotto – è impossibile da trovare”.