Da 37,5 euro a 67,2 euro. Il costo energetico pro capite delle strutture sanitarie del Friuli Venezia Giulia è praticamente raddoppiato dal 2021 al 2022. Il quadro si evince dall’analisi dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che ha confrontato l’evoluzione dei costi e la regione si piazza più o meno nella media nazionale. Andando nel dettaglio la spesa assoluta nel 2022 ha raggiunto quota 80,2 milioni di euro, nel 2021 erano appena 44,8 milioni e nel 2020 36,4 milioni.
A fare la parte del leone negli aumenti sono le utenze elettricità aumentate dal 2021 al 2022 del 94% mentre il riscaldamento del 70% e le altre utenze del 55%. Andando nel dettaglio la crescita dei costi è stata maggiore, viste le dimensioni, nelle aziende sanitarie con il Friuli occidentale che ha registrato il tasso più alto del 79% e il Friuli Ventrale del 74%.
La bolletta più alta è comunque della Giuliano Isontina con, nel 2022, 39,5 milioni di spese a fronte dei 20,3 del Friuli occidentale e gli 11 del Friuli centrale. Nonostante le bollette più basse l’aumento in percentuale si registra negli Irccs con il Burlo che incassa un aumento del 109% e il Cro del 105% sempre in rapporto 2021/2022.