Casi Covid a Staranzano: tra positivi, guariti e deceduti, da settembre a oggi da 13 a 71

Forte incremento del contagio da Coronavirus in questo paese. Il Sindaco Riccardo Marchesan: "Abbiamo 9 famiglie che annoverano 2 o più casi al loro interno"
Paola Treppo

Anche oggi un aggiornamento dal comune di Staranzano da parte del sindaco Riccardo Marchesan sulla situazione della diffusione del contagio da Covid-19.

“In questa ultima settimana abbiamo registrato 23 nuovi casi di contagio, ossia più di quanti ne avevamo registrati complessivamente nelle due settimane precedenti. Quindi, da marzo ad oggi, nel nostro territorio contiamo 71 casi, 36 dei quali sono ancora positivi” spiega.

“Da una rilevazione oggettiva si può senz’altro affermare che i contagi si propagano inevitabilmente all’interno del nucleo familiare. Abbiamo 9 famiglie che annoverano 2 o più casi al loro interno”. “Negli ultimi due mesi anche nel territorio Isontino c’è un forte incremento del numero dei contagi: i casi, che conteggiano oltre ai positivi anche i guariti e i deceduti, sono più che quintuplicati, passando dai 298, conteggiati il 7 settembre, ai 1517 di ieri”.

In particolare, a Staranzano, dal 7 settembre ad oggi, si è passati da 13 a 71. Nell’intero territorio Isontino nel medesimo periodo i morti sono passati da 7 a 11.

“Riguardo la situazione nelle scuole, domani riprenderanno le lezioni della 2° sezione della scuola dell’infanzia; in questa settimana non ci sono stati segnalati ulteriori casi nelle nostre scuole. L’arresto dei contagi dipende sempre dai nostri comportamenti e, visti i numeri attuali, il sacrificio di privarsi delle nostre abitudini e di parte delle nostre libertà diventa quasi un obbligo morale. Si deve uscire di casa con la mascherina, solo per reali necessità, evitando assembramenti e rispettando la distanza interpersonale”.

“Non vi è modo di affrontare questa pandemia se non con il senso di responsabilità che ci accomuna e un corretto comportamento da parte di ciascuno di noi; solo così sarà possibile superare questo difficile momento doloroso o comunque limitarne danni più gravi”.

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