La scabbia agita l’ospedale di Pordenone. La malattia è stata riscontrata in un paziente, italiano, ricoverato la scorsa settimana in medicina d’urgenza e poi trasferito in otorinolaringoiatria per ulteriori cure. Nel primo reparto sono stati contagiati tre operatori ma le misure di cura e isolamento messe in atto dall’ospedale si credevano sufficienti ad arginare eventuali contagi. Non è stato così perché anche un’operatrice dell’otorino è risultata contagiata, da una malattia che raramente si manifesta nel nostro Paese. A quel punto, fanno sapere dalla direzione medica del Santa Maria degli Angeli, a scopo precauzionale oltre alla sanificazione dei locali si è deciso di chiudere il reparto di Otorinolaringoiatria e sottoporre personale medico, i loro familiari e la ventina di pazienti presenti, tutti considerati come possibili contatti, a un trattamento specifico a base di una pomata, da ripetere oggi e a distanza di sette giorni. Nessun nuovo ricovero avverrà nel reparto prima di una decina di giorni, mentre i pazienti potranno essere dimessi, dopo un primo trattamento.
La scabbia è una malattia contagiosa della pelle. È causata, principalmente, dall’acaro Sarcoptes scabiei, un parassita molto piccolo e di solito non direttamente visibile, che si inocula sotto la pelle del soggetto colpito provocando un intenso prurito allergico. La scabbia, che si trasmette con un contatto stretto, si riscontra più frequentemente nelle aree affollate in condizione di vita non igieniche. E i tempi per manifestarsi sono di circa un mese dal contatto, anche per questo ora l’attenzione in ospedale a Pordenone è massima.