Al castello di Udine ‘Gli incisori veneti nella Patria del Friuli’

Da giovedì 4 maggio la nuova mostra della Triennale Europea dell’Incisione a cura di Giuseppe Bergamini e Isabella Reale
Redazione

Una sequenza di edizioni illustrate e di incisioni che spazia tra Cinquecento e fine Settecento, racconta l’importanza della Serenissima come centro di produzione calcografica e tipografica e il suo fondamentale contributo alla cultura artistica friulana. La mostra è realizzata in collaborazione con il Comune di Udine, i Civici Musei, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, La Fondazione Friuli e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Udine.

Udine, 29 aprile 2023 – Inaugura giovedì 4 maggio 2023 alle ore 18.00, nella Galleria d’Arte Antica al Castello di Udine, la mostra Sotto l’ala del Leone di San Marco. Gli incisori veneti nella Patria del Friuli 1420 • 1797. Organizzata dalla Triennale Europea dell’Incisione, giunta alla sua 41ma edizione, in collaborazione con il Comune di Udine, i Civici Musei, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, La Fondazione Friuli e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Udine, l’esposizione a cura di Giuseppe Bergamini e Isabella Reale va a completare il programma di attività proposto dall’Associazione nella ricorrenza dell’anniversario dell’annessione dei territori del Friuli alla Serenissima, con l’intento di mettere a fuoco il vivace intreccio culturale e artistico intercorso con Venezia tra il 1420 e il 1797 emergente dall’analisi della produzione incisoria e dall’editoria illustrata.

Dopo aver trattato nel 2021 il tema della cartografia e della vedutistica con Piante e vedute, attraversando idealmente il Friuli in un lungo viaggio nel tempo, guidati da mappe e scorci dei principali centri cittadini,  nel 2022 è stata valorizzata l’attività dei principali incisori friulani che,  collaborando con i maestri della pittura veneziana, operarono “Sotto l’ala del leone di San Marco”, distinguendosi nella stampa d’invenzione e in quella di traduzione, in qualità di illustratori presso i tipografi e gli editori veneti. Questa loro attività ora trova integrazione con lo sguardo rivolto al territorio friulano da parte degli incisori veneziani, che si è incrociato con quello degli artisti, degli intellettuali, storici, letterati e teologi protagonisti della cultura in terra friulana, dando vita a una produzione che sia a livello di illustrazione libraria, sia attraverso la diffusione e circolazione della stampa sciolta destinata ad un pubblico sempre più ampio di collezionisti, svolse un ruolo fondamentale per la conoscenza e la divulgazione delle opere d’arte, per l’indirizzo del gusto e la formazione degli stessi artisti friulani, oltre ad aver incentivato le raccolte degli amateurs che sta alla base delle collezioni di grafica delle nostre istituzioni museali, cui appartiene la maggior parte delle incisioni in mostra per l’occasione oggetto di studi specifici e di ampia valorizzazione.

L’esposizione, che conta un’ampia sequenza di edizioni illustrate e incisioni di alto valore storico e artistico, spaziando tra vari generi, vedute, cartografie, ritratti, scene allegoriche, tributi alle famiglie friulane più in vista quali i Manin, ai più autorevoli protagonisti della cultura del tempo, affianca ai fogli sciolti le principali edizioni illustrate dalle quali spesso quelle stesse incisioni, già frontespizi, antiporte, tavole, mappe, sono state separate; edizioni realizzate dagli stampatori della Serenissima dei cui torchi peraltro si avvalsero anche molti autori friulani. Fra i principali protagonisti della tradizione incisoria veneziana che operarono per il Friuli, figurano Jacopo e Isabella Piccini, Andrea e Francesco Zucchi, Antonio Baratti, Marco Alvise Pitteri, Giambattista Brustolon, Marco Sebastiano Giampiccoli, Vincenzo Giaconi, Francesco Novelli, Giannantonio Zuliani.  A questi si affiancano autori di nascita friulana che furono fonte di ispirazione per artisti e illustratori veneziani, qui presenti con preziose e rare edizioni come il Teatro della memoria (1550) di Giulio Camillo detto il Delminio e il Viaggio da Venetia a Costantinopoli (1598) di Giuseppe Rosaccio, e tra le edizioni più rare in mostra anche l’Istoria delle turbolenze della Polonia (1774-1775) che l’autore, Giacomo Casanova, volle stampare a Gorizia. 

Completa l’esposizione un ricco catalogo a cura di Giuseppe Bergamini e Isabella Reale.

La mostra sarà aperta al pubblico a partire dal 5 maggio 2023.

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