“Sindaco incompatibile”, opposizione all’attacco di De Toni

Il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni è stato per un certo periodo incompatibile? Ha rilasciato dichiarazioni mendaci al Consiglio comunale in relazione ad eventuali cause di incompatibilità in essere? E’ quello che si chiedono le opposizioni, secondo le quali si sarebbe verificata una temporanea situazione di conflitto di interessi.
Secondo gli elementi raccolti dal gruppo di minoranza del Centrodestra in Consiglio comunale, il sindaco di Udine
al momento della proclamazione a primo cittadino, lo scorso 18 aprile – ha sottolineato la minoranza nel corso di una conferenza stampa – ha certificato l’assenza di cause in essere di incompatibilità e nel curriculum presentato al Comune in fase di candidatura ha omesso di indicare cinque cariche in altrettanti Consigli di amministrazione. Tra questi, quello della Calzavara spa, società leader nella fornitura di infrastrutture innovative per l’industria delle telecomunicazioni, che si era già aggiudicata – precisa l’opposizione – un appalto di fornitura e posa in opera di cinque telecamere nel novembre 2022 con il Comune di Udine. E risultata poi affidataria di un nuovo appalto il 5 aprile 2023 – incalza ancora la minoranza – proprio nei 15 giorni intercorrenti tra la data di votazione ed il turno di ballottaggio, per l’installazione e posa in opera di un paio di telecamere. Successivamente De Toni si sarebbe dimesso dal Cda di Calzavara spa: le opposizioni chiedono si sapere quando ciò sia effettivamente accaduto.
I capigruppo delle opposizioni (Luca Vidoni per Fratelli d’Italia, Giovanni Barillari per Forza Italia, Francesca Laudicina per la Lega, Loris Michelini per Identità Civica e Giulia Manzan per Lista Fontanini) hanno convocato la stampa stamattina al Caffè Friuli di via Aquileia, indicando nell’invito che avrebbero parlato dei primi cento giorni da sindaco di Alberto Felice De Toni. All’incontro con i giornalisti in realtà hanno poi lanciato l’affondo sulla presunta incompatibilità.