Cerimonia intima alla Foiba di Basovizza, «Qui contro il rigurgito negazionista»

Per la prima volta, a causa della pandemia, nello spiazzo non c’era pubblico. Fedriga invita a mettere una barriera di dignità davanti a chi vuol negare i drammi della persecuzione titina al confine ...
Andrea Pierini
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“E’ importante essere qui oggi contro un rigurgito negazionista, per mettere una barriera di dignità davanti a chi vuol negare i drammi della persecuzione titina al confine orientale”. Lo ha detto il presidente della Regione Massimiliano Fedriga intervenendo al Sacrario della Foiba di Basovizza, dove si è svolta la cerimonia commemorativa del Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati. Per la prima volta, a causa della pandemia, nello spiazzo non c’era pubblico. Sono intervenuti anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e altre autorità. E poi, alcuni familiari delle vittime, rappresentanti delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, del Comitato per i martiri delle foibe, della Lega nazionale.

“Nel pieno della pandemia la presenza delle istituzioni aiuta ad aumentare la visibilità del Giorno del ricordo, un evento che abbiamo bisogno di far conoscere sempre di più. Ogni anno, con l’avvicinarsi del 10 febbraio, si ripresentano rigurgiti negazionisti che dobbiamo condannare conforza”, ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia.

“Le istituzioni – ha aggiunto Fedriga – devono alzare una barriera di dignità, ricordando quella verità storica sui drammi – per troppi anni dimenticati – che i popoli di queste terre hanno vissuto”. “Su questo la Regione Friuli Venezia Giulia vuole fare la propria
parte. Non siamo disposti, infatti, a retrocedere rispetto a una posizione che pretende con chiarezza la verità”.
“Per questo dobbiamo ringraziare il Presidente della Repubblica Mattarella che proprio in questi giorni ha sottolineato quanto sia colpevole il negazionismo. È fondamentale – ha rimarcato il governatore – che il Capo dello Stato vada in questa direzione”. “È venuto il momento che le istituzioni italiane si scusino per tutti i decenni nei quali si sono girate dall’altra parte e per ‘realpolitik’ hanno sminuito, negato e tralasciato i drammi che si sono verificati nei nostri territori”.
“Il nostro Paese – ha esortato Fedriga – deve mettersi in discussione per le posizioni del passato che hanno visto addirittura consegnare una onorificenza a Tito. Oggi chiediamo una presa d’atto e l’abrogazione immediata della norma che ha reso possibile questo scandalo. La Regione farà pressione verso il Parlamento affinché si proceda, senza più esitazioni, in questa direzione”.
“Ringraziamo infine tutte quelle associazioni e tutti quei cittadini che anche nei periodi bui, quando chi parlava di foibe veniva deriso, hanno portato avanti una importante battaglia di verità. Senza di loro – ha detto in conclusione il governatore – le celebrazioni del 10 febbraio non ci sarebbero”.
In precedenza il governatore Fedriga ha partecipato anche alla breve cerimonia che si è tenuta alla foiba di Monrupino.

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