Chiesta ufficialmente la chiusura del Centro per il rimpatrio di Gradisca

La richista al Ministero è del Consiglio Comunaleal Ministero. La Lega Nord che non ci sta: "Le persone trattenute hanno già commesso reati"
Ivan Bianchi
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Il Consiglio Comunale di Gradisca vota all’unanimità l’Ordine del Giorno per chiedere al Ministero la chiusura del Cara e del Cpr, ospitati all’interno dell’ex Caserma Polonio. Consiglio iniziato, in ogni caso, con il ricordo del concittadino William Klinger, scomparso proprio il 31 gennaio 2015. Una decisione, quella votata dalla maggioranza in massa, presa in assenza dell’opposizione tra le cui fila solo due consiglieri, Claudio Verdimonti e Renzo Gerometta, per motivi di salute o personali, non hanno potuto partecipare. “Condivido la decisione di convocare un Consiglio Comunale per il ruolo che Gradisca ha assunto ultimamente – ha sottolineato, in ogni caso, il consigliere Verdimonti in una nota consegnata e letta dal sindaco. “La struttura incide molto sulla qualità della vita di Gradisca e sulla sua immagine e nonostante le promesse di chiusura del Cara con l’apertura del Cpr, entrambe continuano ad esistere”. Per Verdimonti sarebbe stato “un forte segnale tenere il consiglio comunale di fronte al Cpr. Fossi stato presente avrei votato a favore”.

Chiara la posizione della Lega Nord comunale, invece, che ha puntato il dito contro la velocita di convocazione del consiglio e la figura del Garante Comunale per le persone private della libertà personale. “Gli ospiti di questa struttura si sono già resi responsabili di vari reati, lasciarli liberi di circolare a seguito della chiusura del Cpr sarebbe un grave errore perché potrebbero delinquere nuovamente – sottolinea la Lega comunale. “Poiché nessuna valida proposta alternativa al Cpr è stata avanzata – conclude la Lega – riteniamo che lo stesso costituisca il male minore”.

Per il sindaco, Linda Tomasinsig, è un segnale forte: “La richiesta è la chiusura del Cpr di Gradisca e la contestuale chiusura del Cara. Crediamo che i fatti avvenuti in un mese dall’apertura del Cpr dimostrino come questa struttura abbia grandissimi problemi di gestione e sia una struttura all’interno della quale i diritti delle persone sono tutelati in modo difficile. Allo stesso tempo abbiamo espresso il nostro cordoglio per la morte di un detenuto e chiediamo che la Procura svolga l’attività di indagine per capire quanto sia accaduto per arrivare ad una verità che spazi ogni dubbio ai cittadini, soprattutto sul ruolo dello Stato quando ha la responsabilità sulla vita delle persone. Credo sia importante soprattutto per tutelare l’immagine di tutti. Abbiamo pienamente fiducia in chi sta indagando”, conclude Tomasinsig.

“L’ordine del giorno presentato in Consiglio comunale sposa completamente lo spirito che abbiamo sempre voluto manifestare su questo argomento e che si basa su tre principi per noi fondamentali”, tuona dal canto suo il segretario del Pd gradiscano, Marco Zanolla. “Il tema dei diritti civili rispetto alle difficili condizioni di vita degli ospiti del CPR, la condizione delle persone operanti all’interno di queste strutture, forze dell’ordine comprese, e infine dei nostri concittadini che abitano e vivono con apprensione quanto sta accadendo nei dintorni della struttura”. “Va riproposto quel sistema di accoglienza diffusa nelle migliaia di Comuni italiani costituita dagli Sprar che, se sostenuti e ben organizzati, danno prova di efficacia ed utilità”, ha, infine, sottolineato il consigliere Manlio Rizzo.

 

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