«Chiudere i supermercati di domenica e nei festivi, come nel 2020»

La richiesta alla Regione è stata fatta dalle maggiori sigle sindacati del settore Commercio-Turismo e Servizi. "La misura consentirebbe le operazioni di sanificazione e limitare ulteriormente gli spo...
Giancarlo Virgilio

E’ necessario chiudere i supermercati di domenica e nei giorni festivi, esattamente come avvenuto durante il lockdown dello scorso anno. A dirlo sono i rappresentanti sindacali del settore Commercio-Turismo e Servizi che proprio oggi hanno avanzato la richiesta alla Regione Fvg.

“Nelle analoghe fasi del 2020 – spiegano in una nota congiunta Villiam Pezzetta (CGIL FVG), Francesco Buonopane (FILCAMS CGIL FVG), Alberto Monticco (CISL FVG), Adriano Giacomazzi (FISASCAT CISL FVG), Mauro Franzolini (UIL FVG) e Matteo Zorn (UILTuCS FVG) –, la scelta di chiudere i supermercati si è rivelata una misura responsabile, che ha garantito un minimo di riposo agli addetti di settore, lavoratori considerati come “essenziali” lo scorso anno“.

“La decisione assunta dalla Regione l’anno scorso – sottolineano i sindacalisti – ha permesso di limitare ulteriormente gli spostamenti delle persone, senza per questo precludere la fornitura dei beni di prima necessità (come i generi alimentari), garantita con le aperture nelle restanti giornate della settimana”.

La richiesta, inoltrata da Cgil, Cisl e Uil alla Giunta Regionale, è quella di adottare i medesimi provvedimenti deliberando la chiusura di tutti gli esercizi commerciali, a prescindere dalle dimensioni e dalla categoria merceologica di vendita, almeno nelle giornate festive e nelle domeniche.

“La chiusura – aggiungono Buonopane, Monticco e Giacomazzi – permetterebbe, tra l’altro, di svolgere anche le necessarie operazioni di pulizia e sanificazione, complicate da compiersi nelle giornate di apertura al pubblico“. Infine, i sindacati hanno chiesto di rafforzare i controlli affinché le imprese rispettino le disposizioni anticovid, dalla cartellonistica informativa alle indicazione dei percorsi differenziati di entrata e di uscita. “Le informazioni che ci arrivano dai lavoratori e dai Delegati non sono incoraggianti – ammettono – le attività di verifica non vengono infatti sufficientemente svolte da molte settimane”.

Per ultima cosa, i sindacati hanno chiesto alla Regione di farsi portavoce nei confronti del Governo Nazionale affinché nel piano vaccinale possano trovare adeguata priorità anche e lavoratrici ed il lavoratori dei comparti turistico/ricettivo e del commercio, lavoratori a stretto contatto con il pubblico e quindi esposti a maggior rischio. “La vaccinazione e le misure di prevenzione –  concludono Buonopane, Monticco e Giacomazzi -, sono lo strumento più utile per lavorare in sicurezza”.

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