Collerdo, bufera in Comune tra il sindaco Ovan e l’ex assessore Rigo

Un ricorso al Tar potrebbe pregiudicare la variazione di bilancio votata a giugno
Hubert Londero
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Nel municipio di Colloredo di Monte Albano imperversa la battaglia politica, a suon di lettere, convocazioni e ricorsi al Tar, che potrebbero anche pregiudicare l’ultima variazione di bilancio. Protagonisti sono il sindaco Luca Ovan e l’ex assessore Antonio Rigo, assieme agli altri due consiglieri del gruppo Colloredo 2.0. Le ultime schermaglie risalgono a ieri sera, durante una seduta straordinaria del consiglio comunale.

Per capire cosa succede in Comune bisogna partire dal consiglio comunale di febbraio, quando si creò una spaccatura in giunta sull’introduzione del ‘porta a porta’ a Colloredo a cui seguì il ritiro delle deleghe a Rigo e all’altro assessore in quota Colloredo 2.0, Patrizia Miolo, da parte di Ovan.

Il ben servito è stato formalizzato nel consiglio del 26 giugno. Peccato che Rigo e Miolo siano ricorsi al Tar, che dovrebbe esaminare il caso mercoledì prossimo. Secondo i due ex assessori, infatti, tutte le delibere, variazione di bilancio compresa, sono illegittime perché a loro non è giunta la convocazione nelle modalità previste dallo Statuto. Tutto in regola, invece, per sindaco e segretario comunale.

Fatto sta che Ieri sera c’è stata una nuova seduta con un unico punto all’ordine del giorno: la convalida delle deliberazioni di giugno, puntualmente approvata dalla maggioranza, per evitare qualsiasi vizio procedurale.

“Il ricorso al Tar sarà dichiarato improcedibile – commenta Rigo – e ragionevolmente il Comune sarà condannato a pagare le spese, Mi riservo di ricorrere al giudice amministrativo anche contro l’ultimo consiglio comunale che può avere criticità sia sulle convocazioni, sia sul merito”.

“L’importante – dichiara Ovan – è che sia stata messa in salvo la variazione di bilancio. Rispetto Rigo, ma dopo 9 anni di convocazioni via mail, utilizzare le norme di un vecchissimo statuto non fa bene a una piccola comunità come la nostra”, conclude.

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