Come una volta: spala la neve anche sulla pubblica via, l’esempio di un 88enne

L'ex sindaco di Prato Carnico mostra l'impegno spontaneo di un anziano della zona che, armato di pala, si è prodigato per pulire strade e marciapiedi del paese. "Uomini d'altri tempi o tempi con altri...
Giancarlo Virgilio

Sembra oramai persa la memoria storica. Sono sempre meno i cittadini abituati a spalare oltre la propria proprietá, come avveniva un tempo. Sará che da anni non siamo piú abituati a nevicate come quelle vissute lo scorso fine settimana, ma qualcosa sembra essersi inceppato in quel compendio di regole e gesti da tramandare di generazione in generazione per vivere meglio e in comunitá la montagna, affrontando e condividendo gioie e dolori.

A sintetizzare perfettamente il concetto è stato l’ex sindaco – per due mandati -di Prato Carnico, Omar d’Agaro, attuale presidente dell’Ancora, societá calcistica di seconda categoria della Val Pesarina.

“Uomini d’altri tempi o tempi con altri uomini?”. Questo il quesito che si pone il dirigente sportivo, corredando la sua riflessione ad una celebre aforisma di John Fitzgerald Kennedy, che ne riassume il pensiero. “Non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”.

Il POST

 “Non molti anni fa la neve veniva completamente spalata a mano, non solo in paese, ma fin giù a valle. Ed era normale, certo, perché si trattava di sopravvivenza, ma anche di grande e spontaneo altruismo e di un forte senso di Comunità intrinseco in ogni cittadino.

Si viveva in Comunità e per la Comunità. In questi giorni di forti nevicate, dove sembra che molti si siano scordati di vivere in montagna, lamentandosi per la neve in strada o sul marciapiede fuori casa, magari in ciabatte ma con lo smartphone in mano pronti solo a criticare, pretendere ed aspettare, o per farsi un selfie con la pala anche se ancora etichettata.

Qusta foto (in altro) fa riflettere perché non è stata scattata 40 anni fa ma domenica scorsa ed il signore che sta palando non è nel cortile di casa sua ma bensì sulla pubblica via.

Puoi anche avere 88 anni ma certe cose non le scordi, certi principi e certi valori rimangono dentro di te.. e seppur con mille fatiche, ti sembra comunque giusto e doveroso dare il proprio contributo alla Comunità. Mi inchino dinanzi a certe persone e osservo, con non poca preoccupazione, come questa immensa eredità ci stia sfuggendo dalle mani come sabbia finissima. Forse è tardi o forse no.

Fermiamoci un attimo, alziamo la testa e respiriamo a pieni polmoni ciò che queste persone vogliono trasmetterci, spesso solo con un gesto, come in foto.

Questo nostro sentirci evoluti e moderni, pronti a dimenticare tutto questo, in realtà ci porterà solo verso un isolamento personale irreversibile, fatto di egoismo, invidia, solitudine. La Comunità è altra cosa”.

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