Un concerto dedicato a Marta, la visionaria mistica. Nella chiesa di San Martino FOTO

Il concerto, che si svolgerà nell’atmosfera sacra e intima della Chiesa di San Martino, nasce dalle riflessioni nate dalla letture degli atti del processo dell’Inquisizione friulana contro Marta Fiasc...
Redazione

La fucina creativa di Servi di Scena continua ad essere molto attiva e prolifica in questo 2020, nonostante il periodo complesso che stiamo attraversando, invita alla prima di MARTA concerto per Voce e Straordinarius che si terrà domenica 18 ottobre alle 20.45 nella Chiesa di San Martino di Rive d’Arcano.

L’evento, realizzato in collaborazione con il Comune e della Parrocchia di Rive d’Arcano e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, rappresenta una tappa artistica importante nel percorso creativo di Servi di Scena, associazione che ha come missione la realizzazione di iniziative legate al recupero della memoria storica del nostro territorio.

Il concerto, che si svolgerà nell’atmosfera sacra e intima della Chiesa di San Martino, nasce dalle riflessioni nate dalla letture degli atti del processo dell’Inquisizione friulana contro Marta Fiascaris, donna mistica e visionaria, nata e vissuta a San Daniele, che seppe attrarre l’attenzione di numerose seguaci nei primi anni del ‘600.

Marta diffondeva un messaggio misericordioso e salvifico in un’età flagellata dalla peste e dalle guerre, tanto da venir considerata una santa vivente.

Le vicende di Marta hanno ispirato il compositore Matteo Sarcinelli e i registi Paolo Nikli e Alessandro Di Pauli nell’ideazione di questo concerto, interpretato dalla cantante Laura Giavon (Voce) e dal musicista Davide Ceccato (Straordinarius).

La melodie interpretate da Ceccato e Giavon evocano con richiami classicheggianti e sperimentali quelle che sono le vicende, il messaggio e le voci di donne che gravitavano attorno alla santa (mancata) di San Daniele, passando dai riferimenti a Bach e a Demetrio Stratos, dalle sonorità italiane a quelle della lingua friulana.

In ottemperanza alle normative sanitarie e comportamentali inerenti l’emergenza Covid19, oltre all’uso della mascherina durante l’evento, è necessaia la prenotazione, scrivendo all’indirizzo e-mail [email protected] per fornire nome, cognome e recapito telefonico del partecipante.

La storia di Marta Fiascaris

La storia di Marta Fiascaris emerge dagli archivi della Biblioteca Guarneriana Antica nella quale sono custoditi due codici (uno fontaniniano e l’altro attribuibile al Colutta) che contengono gli atti del processo per eresia e affettata santità che hanno coinvolto la nostra concittadina nella prima metà del 1.600. Il processo a Marta F. ad opera dello scrupoloso inquisitore Fra Giulio Missini da Orvieto, è stato uno dei più complessi e più ricchi di documentazioni della storia dell’inquisizione italiana.

La giovane sandanielese era particolarmente nota sul territorio regionale (si hanno notizie di suoi seguaci da Gemona fino all’Istria) per il messaggio rivoluzionario e probabilmente per l’epoca sovversivo, che essa proponeva attraverso le sue visioni.

I rapimenti mistici Marta F., a quanto pare raccolti in un libretto da lei stessa redatto intitolato Vangelo secondo Marta, raccontano d’incontri con la Santa Trinità, di voli sul cielo del Friuli per difendere la popolazione dall’invasione dei turchi, di morte e resurrezione, di dialoghi con il Cristo e di una visione della sacralità in forte contatto con l’elemento femminile. Marta F. era una ribelle, per alcuni studiosi una santa mancata, che attraverso le sue vicende ci parla di coraggio e spiritualità e ci riporta ad un contesto colturale lontano nel tempo, caratterizzato da delle problematiche che risultano tuttora irrisolte nella nostra società odierna.

ESTRATTO DA “LO STRAORDINARIUS, LA SUA GENESI” Davide Ceccato (…)

“Nacque così lo Straordinarius: un manico di violoncello fissato su una struttura rigida in frassino, quattro corde che possono essere sollecitate con l’arco, uno strano ponte, delle lunghe molle d’acciaio collegate a dei tamburi le cui membrane vibrano sollecitate dalle vibrazioni, tutto collegato da un sistema di tiranti di legno. A me piace pensarlo come una trinità, tre corde, tre membrane, tre molle d’acciaio, ma soprattutto tre grandi presupposti: l’eresia, l’empietà e il paradosso”.

“L’eresia è stata l’atto originario, ricordo Gerard con la sega da falegname in mano, il violoncello disteso sul banco che mi dice “Shall I go on??” (vado??), per poi segare il manico al violoncello, 300 anni di proporzioni e tecniche costruttive intatte e mai più modificate da quando Stradivari standardizzò e portò gli strumenti ad arco al massimo della loro capacità espressiva, e noi lo segammo in un attimo”.

“L’empietà invece è un concetto: si dice che gli strumenti ad arco rappresentino con la massima approssimazione la voce umana, ma io che voce volevo imitare? Io volevo la voce di Dio! Il paradosso nello Straordinarius è un problema di fisica del suono, dalle elucubrazioni di Rosario Guerrini arrivammo alla soluzione: serviva un ponte che lavorasse al contrario. Tutti gli strumenti a corda sono accomunati dal ponte, che trasmette le vibrazioni delle corde al corpo dello strumento dando luogo alla risonanza. Di fatto il corpo dello Straordinarius è una mera struttura portante, un’assenza. Creammo così un ponte paradossale, che scarica le vibrazioni dalla parte opposta, trasmettendola a delle lunghe molle d’acciaio (circa 2 metri), collegate alle membrane di tre grossi tamburi, con questa soluzione lo strumento era pronto per Marta”.

MARTA concerto per Voce e Straordinarius Chiesa Pieve di San Martino – via S. Martino, Rive d’Arcano (UD) domenica 18 ottobre ore 20.45 voce Laura Giavon straordinarius Davide Ceccato composizione Matteo Sarcinelli ideazione e regia Alessandro Di Pauli e Paolo Nikli una produzione Servi di Scena – MateâriuM Marta concerto per Voce e Straordinarius voce Laura Giavon straordinarius Davide Ceccato composizione Matteo Sarcinelli ideazione e regia Alessandro Di Pauli e Paolo Nikli una produzione Servi di Scena – MateâriuM disegno luci Angela Vanone e Patrick Platolino abiti Emmanuela Cossar grafica Stefania Ursella riprese video Stefano Giacomuzzi foto Claudio Cescutti documentazione fotografica Mattia Giacchetto organizzazione logistica Elena Scano comunicazione Alessandro Di Pauli collaborazione creativa Miriam Paschini, Meri Ziraldo, Caterina Sanvi, Adriana Bardi, Patrick Platolino, Elena Scano, Stefania Ursella progetto realizzato con il sostegno di Regione FVG – Consorzio Comunità Collinare in collaborazione con Comune di Rive d’Arcano – Saltarello si ringrazia Parrocchia di Rive d’Arcano – Nicli Impianti srl.

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