Contagi scoperti alla tv, «Noi sindaci non riceviamo più informazioni dettagliate sul Covid»

Il sindaco di Valvasone Arzene, Markus Maurmair, lamenta gravi criticità nel sistema informativo Covid-19
Redazione
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Il primo cittadino di Valvasone Arzene, Markus Maurmair, ha inviato una nota per segnalare come sempre più spesso non arrivino più, a lui e a molti suoi colleghi, puntuali e dettagliate informazioni relative ai contagi e alle quarantene dei propri comuni, spesso scoperte alla Tv. Il ‘bollettino comunale’ sul Covid, durante la prima ondata, era tutto sommato regolare. Ora, la situazione sembra essere in qualche modo peggiorata, probabilmente per un maggior carico di lavoro. Maurmair lamenta gravi criticità nel sistema informativo Covid-19 in tuta la Destra Tagliamento, ma altre lamentele sono giunte dalla Bassa friulana. Anche Giosualdo Quaini, sindaco di Terzo d’Aquileia, ha sottolineato proprio oggi l’impossibilità di informare adeguatamente i propri cittadini permancanza di comunicazioni chiare date al Sindaco dagli organismi ufficiali’.

Qui la nota di Maurmair

Stiamo vivendo una fase molto critica dell’emergenza sanitaria e alcuni aspetti salienti della lotta alla diffusione del contagio stanno venendo meno.
Non so se sia frutto di una inadeguata predisposizione, che dove essere fatta nei mesi di relativa calma, quelli estivi, dei giusti meccanismi gestionali ma la logica delle tre “T” tracciare, testare e trattare è ora minata alla radice nella basilare gestione delle informazioni.
Il fatto è che dal 31 ottobre 2020 le amministrazioni comunali del Friuli Occidentale non stanno più ricevendo informazioni dettagliate sui contagiati, sulle persone sottoposte a quarantena e sulle guarigioni: circostanza che nemmeno nei momenti più critici della prima ondata di contagio accadeva.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale si è in qualche modo giustificato inoltrando una nota ai Comuni, al Prefetto e al Questore dell’ex Provincia di Pordenone per informare sulla circostanza che “l’incremento esponenziale dei casi positivi al Covid-19 e delle persone in isolamento fiduciario ha reso necessaria una riorganizzazione delle attività informatiche e dipartimentali per l’estrema difficoltà a garantire un adeguato tracciamento, sorveglianza sanitaria, comunicazione e trasmissione dei dati”. E ancora lo stesso dipartimento aggiungeva che “l’allineamento dei dati dei casi reali e di quelli inseriti in sistema sta subendo un rallentamento, a causa del quale si è reso necessario un breve periodo di sospensione dell’invio dei dati sanitari”. Con la stessa nota si voleva rassicurare gli enti locali evidenziando che a far data dal 6 novembre 2020, giornalmente saranno comunicati i nuovi casi positivi della giornata precedente.
Va detto fina da subito che queste informazioni non sono assolutamente sufficienti né per qualità né per tempistiche ad assolvere il nostro compito di autorità sanitarie locali. Infatti, l’apprezzatissima informativa quotidiana che perveniva con un elenco in formato elettronico dei contagiati, dei soggetti in quarantena e dei guariti consentiva ai Sindaci di tenere informati e salvaguardati gli addetti coinvolti al controllo, ad esempio la polizia locale, e all’assistenza, servizi sociali e protezione civile, non solo per garantire qualità dei servizi ma anche per tutelarsi in eventuali circostanze di potenziale contagio. Con ieri il massimo che si garantisce è un elenco quotidiano dei nuovi contagiati che non è assolutamente sufficiente.
È opportuno evidenziare che ci sono evidenti asimmetrie informative che paiono al sottoscritto fondate su logiche diverse dal buon senso.
Ad esempio nel caso di Valvasone Arzene è la terza volta, in questa fase di seconda ondata, che leggiamo note ufficiali sul sito della Regione di nuovi contagiati o di focolai senza che l’amministrazione comunale sia stata preventivamente informata.
Nello specifico, la prima volta è accaduto con il clamore per un nucleo famigliare di 13 interessati, parevano tutti positivi, ma in realtà con un numero di 5 ammalati e altri 8 sottoposti a quarantena senza poi dimenticare la menzione, in una seconda velina regionale, di un neonato che pare più un tentativo di destare scalpore mediatico che il corretto fine di fornire informazioni essenziali.Si giunge all’ultimo caso di ieri sera con telegiornali e giornali oggi che citano, riferendosi a un nuovo dispaccio regionale, a un caso di positività nell’istituto comprensivo Meduna Tagliamento di Valvasone Arzene senza però completare l’informazione specificando che l’alunno era da giorni in quarantena preventiva. In questo caso il fatto è doppiamente grave poiché non è stata data alcuna notizia al dirigente scolastico che è stato avvisato dai genitori e dal sottoscritto questa mattina dopo aver ascoltato le novità in televisione. Non vi nascondo l’imbarazzo nei confronti dei miei concittadini che si chiedono a cosa serva l’autorità sanitaria locale. Ovviamente questi annunci creano tensione sociale e allarmismo tra le famiglie quando basterebbe informare prima chi sta sul territorio affinchè possa approntare le giuste comunicazioni alla popolazione e poi passare gli aggiornamenti da “bollettino di guerra” ai mezzi di informazione. Quindi non solo un problema di struttura non adeguata al momento e alla citata strategia delle tre “T” ma anche una gestione incomprensibile delle informazioni.
In tutto questo va spezzata una doverosa lancia in favore ai collaboratori dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale e, in particolare, al Dipartimento di Prevenzione che stanno lavorando quotidianamente dal lunedì alla domenica facendo i salti mortali per inseguire e tracciare i contagi e le persone sottoposte a quarantena. Ciò che è evidente è che la situazione di criticità non sia loro imputabile ma è frutto di una cattiva previsione e successiva programmazione… sta nei vertici più alti della stessa Azienda sanitaria tanto più che nei corridoi della struttura è noto il fatto che gli stessi operatori del dipartimento avessero ripetutamente evidenziato la necessità di “attrezzarsi” per tempo con nuove assunzioni.
Ora i buoi sono scappati e noi rimaniamo con la stalla vuota e piena di criticità ma ancora qualcosa può essere fatto attraverso l’indirizzo di semplice personale amministrativo al Dipartimento di Prevenzione così da consentire ai professionisti di fare il proprio lavoro lasciando la gestione di telefonate e fogli di calcolo a personale amministrativo che per formazione può garantire quel flusso di informazioni indispensabile per le autorità sanitarie locali cioè i Sindaci.

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