Preoccupano i contagi nelle elementari e alle materne: la chiusura non è più esclusa

Fedriga attacca: "Perché le attività commerciali sicure non lavorano?"
Andrea Pierini
Una nuova chiusura delle scuole non è un tabù. Lo ha anticipato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga lo hanno detto i tecnici con Gianni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute che nel consueto punto stampa dell’Istituto superiore di Sanità ha confermato che «quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso. Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici». Il riferimento è ad un aumento nelle scuole legato alla varianti che colpiscono i bambini, seppur senza forme gravi.
Fedriga ha confermato come «la scuola è un vettore di contagio importante mentre ci sono attività anche piccole o parziali che non portano rischi che sono chiuse. Sarebbe stato giusto fare il contrario e invece hanno prevalso scelte ideologiche per tornare in classe in presenza».
Sul tema contagi tra gli studenti l’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen non nasconde la sua preoccupazione pur non essendoci picchi che portino a chiusura.
Intanto il Friuli Venezia Giulia resta in zona gialla grazie a un Rt a 0,83 e a valori ancora sotto controllo, sono però dati della settimana scorsa, già oggi si vede una recrudescenza dei contagi. Piemonte, Lombardia e Marche passano in zona arancione mentre Basilicata a Molise in rossa.

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