Continuano a lavorare nonostante la sospensione, sanzionate tre imprese

Le imprese collocate nel Friuli occidentale rischiano uno stop aggiuntivo che può estendersi da 5 a 30 giorni oltre a quello determinato dai decreti ministeriali
Hubert Londero
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Sono tre le aziende del Friuli occidentale sanzionate per aver ripreso l’attività produttiva nonostante la sospensione decisa dalla Prefettura. Il dato riguarda chi aveva chiesto alla commissione presieduta dal Prefetto Maria Rosaria Maiorino e composto anche rappresentanti di Camera di Commercio, Regione, Confartigianato, Confindustria e Comando della Guardia di Finanza di poter ripartire in deroga al Dcpm sulla chiusura delle attività produttive e, dopo una risposta negativa, era comunque tornato al lavoro. Un comportamento, questo, determinato da un’errata interpretazione della normativa.

Con la richiesta di prosecuzione, infatti, si può riprendere l’attività fino a che non viene comunicata la sospensione. Dopo lo stop, le tre imprese avevano inviato una nuova richiesta e ricominciato a produrre. Le tre realtà hanno ricevuto una sanzione da 280 a 400 euro, ma soprattutto saranno passibili, di qui a 60 giorni, di un ingiunzione di fermo delle attività da 5 a 30 giorni.

Oltre al fermo previsto dai decreti. A oggi, le comunicazioni esaminate dalla commissione sono quasi 1.300, di cui 719 via libera, 60 sospensioni, 9 dinieghi, 11 autorizzazioni e 17 richieste di integrazioni documentali. In questi giorni, comunque, si registra una diminuzione delle richieste, dal momento che molti si aspettano che a partire dal 14 aprile si possa tornare a lavorare e diverse imprese alle quali era stata richiesta un’integrazione hanno deciso in autonomia di restare chiuse fino dopo Pasqua.

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