Come anticipato dallo stesso governatore, l’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia vuole impugnare, attraverso l’avvocatura della Regione, l’ordinanza del Tribunale di Udine del 2 marzo scorso, che impone di eliminare, tra i requisiti richiesti per l’accesso ai benefici dell’edilizia residenziale pubblica, l’assenza di proprietà di immobili in Italia e all’estero.
Lo ha reso noto oggi l’assessore all’Edilizia, Graziano Pizzimenti, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale. I giudici avevano bocciato il bando alloggi regionale, reputando che contenesse elementi discriminatori, ordinando al Comune di Udine di inserire in graduatoria i cittadini stranieri esclusi per mancanza della documentazione illegittimamente prevista.
Secondo Pizzimenti, l’ordinanza “contrasta con una sentenza della Corte costituzionale, la quale ribadisce invece la necessità per tutti i richiedenti di dimostrare requisiti di una situazione di reale bisogno, e discrimina i cittadini italiani. Dal punto di vista del merito – ha puntualizzato – le conseguenze pratiche e giuridiche della decisione del Tribunale di Udine sono impattanti, poiché generano una ‘discriminazione in senso contrario’ nei confronti dei cittadini italiani, in quanto le dichiarazioni sostitutive, ovvero le autocertificazioni, hanno come presupposto imprescindibile la facoltà di controllo della loro veridicità da parte della pubblica amministrazione. Controllo – ha concluso – che l’Autorità italiana non ha la possibilità di eseguire sulle dichiarazioni dei cittadini stranieri”.