Controlli della Gdf di Pordenone su mascherine ibride vendute 10 euro l’una

Pordenone
Redazione

Controlli delle Fiamme Gialle a Pordenone su mascherine ibride vendute anche a 10 euro l’una. 

Sono in corso, infatti, da parte della Guardia di Finanza del Friuli Occidentale, ispezioni nelle aziende impiegate nella produzione e commercializzazione di mascherine cosiddette ibride, la cui realizzazione è autorizzata limitatamente a questa fase di emergenza.

I controlli della Gdf riguardano le modalità di messa in vendita di queste mascherine artigianali, per le quali la normativa e il Ministero della Salute, con una apposita circolare, hanno precisato che non devono essere usate dagli operatori sanitari e in contesti di lavoro dove non è possibile garantire la distanza interpersonale minima di sicurezza.

L’allerta 

Questi accertamenti sono stati avviati dopo alcune informative comunicate dalla Prefettura di Pordenone e da servizi riportati sui media, dai quali si desumeva che le mascherine ibride venivano prodotte anche da aziende prive delle attrezzature e dell’expertise necessario, con particolare riferimento al materiale utilizzato, alcune anche in fibra di bambù.

Il prezzo

La Gdf, in questa prima fase, ha rilevato che venivano commercializzate anche a 10 euro l’una, senza specificare formalmente la loro tipologia e destinazione d’uso.

Sulle attività ispettive in corso, come riferisce l’Ansa, il Colonnello Stefano Commentucci, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone, ha confermato la loro esecuzione. Ha precisato che l’attività si riferisce a mascherine la cui fabbricazione è stata temporaneamente autorizzata dall’articolo 16, comma 2, del Decreto Legge 17.03.2020, numero 18.

Non costituiscono né dispositivi medici, né dispositivi di protezione individuale

“Questi prodotti – spiega il colonnello Commentucci – non costituiscono né dispositivi medici, né dispositivi di protezione individuale (dpi, ndr), ma appartengono in tale fase emergenziale a una terza tipologia di mascherina, cosiddetta ibrida, di libera produzione ai sensi dell’articolo 16 del Decreto numero 18 del 2020, destinabile alla popolazione come ulteriore presidio di protezione”.

Non possono tuttavia essere utilizzate dagli operatori sanitari

“In base alla circolare del Ministero della Salute numero 3572 del 18.03.2020, – continua il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone – non possono tuttavia essere utilizzate dagli operatori sanitari e dagli altri lavoratori per i quali le norme rendono obbligatorio l’uso di specifici dispositivi di sicurezza, qualora non sia possibile garantire la distanza interpersonale di sicurezza di almeno un metro”.

“In questi specifici ambiti di impiego – ha precisato Commentucci – le uniche mascherine utilizzabili sono quelle identificabili come presidi medici, cioè realizzate prima dell’emergenza, oppure quelle ora realizzabili ai sensi dell’articolo 15 del Decreto Legge 17 marzo 2020, numero 18, entrambi strumenti che risultano preventivamente autorizzati dall’Autorità Sanitaria in base ai loro standard tecnici e di sicurezza”.

Le mascherine artigianali possono essere utilizzate in tutti gli altri contesti per i quali la Protezione Civile le sta distribuendo alla popolazione.

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