“Fermati immediatamente e inginocchiati!”. Questo l’ordine intimato da due uomini in divisa che ha ricevuto una coppia di triestini, con tanto di fucile automatico puntato alla testa, alcuni giorni fa mentre passeggiava tra i boschi sloveni della Val Rosandra. Sul fermo, subito e denunciato attraverso gli organi di stampa dai due cittadini italo-sloveni, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha chiesto alla Slovenia di favorire la massima collaborazione al fine di velocizzare le indagini in corso.
A riferirlo è l’Ansa, dopo aver appreso da fonti della Farnesina che “già nella serata di ieri l’ambasciata d’Italia a Lubiana ha contattato le competenti autorità slovene per acquisire maggiori informazioni sul breve fermo al confine di due cittadini italo-sloveni”. Non è escluso che i due uomini fossero due paramilitari in caccia di migranti. Proprio per questo è d’obbligo la massima attenzione.
Sul caso è intervenuta ieri anche la deputata del Pd, Debora Serracchiani, che ha chiesto al ministro Di Maio di riferire su quanto avvenuto a pochi chilometri dal confine italiano. “Nessun cittadino, italiano o sloveno, deve temere di finire sotto la minaccia delle armi facendo una passeggiata”, aveva commentato l’onorevole dem precisando di aver “già informato per le vie brevi la Farnesina. Se, come riportato, ci sono paramilitari che girano armati nei pressi del nostro confine, il fatto è inaccettabile”.
Anche la deputata Sandra Savino, coordinatrice di Forza Italia FVG, ha commentato la notizia dei controlli paramilitari ai confini tra Italia e Slovenia: “Riprende la rotta balcanica e con essa, a causa dell’inerzia della polizia slovena, gli arrivi di migranti in FVG attraverso i confini con la Slovenia – premette l’onorevole forzista -; un’inerzia che lascia spazi a gruppi paramilitari, attivi nelle zone da mesi, che senza autorità e con metodi inaccettabili si arrogano il diritto di presidiare i territori, come pare sia accaduto nei giorni scorsi in Val Rosandra. Se la ricostruzione dei due giovani a cui è stato puntato il fucile alla testa fosse confermata, saremmo di fronte a un fatto di gravità inaudità, che merita l’intervento immediato dell’Unione europea. Nell’attesa che la Farnesina ci renda note le informazioni richieste alle autorità slovene – conclude Savino –, ho personalmente sollecitato gli europarlamentari di Forza Italia affinché presentino un’interrogazione”.