Vuole tornare in Friuli ma è bloccato in Cina: «Non sono tranquillo»

Il racconto di un ingegnere di Premariacco chiuso nella sua casa a due ore da Wuhan
Alexis Sabot
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Massimo Sartori ingegnere elettronico di Premariacco da tre anni lavora in Cina in una azienda di Tangshan. Da settimane è costretto a lavorare da casa e uscire solo per necessità, nel suo paese infatti si sono verificati una decina di casi di coronavirus, nonostante si trovi lontano dalle zone più colpite.

Ora vuole tornare in Italia, tra due mesi scadrà il suo contratto di lavoro, ma non ha ancora certezze sul suo rientro, viste le difficoltà negli spostamenti. L’abbiamo raggiunto via Skype.

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