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“Bisogna che il Viminale e la Regione ascoltino l’appello del sindaco di Gradisca e dei sindacati di Polizia. In strutture come il Cpr e il Cara di Gradisca devono essere poste in atto tutte le misure per ridurre i rischi di contagio. Da parte della Regione dovrebbe essere promossa una campagna di tamponi che copra tutti coloro che lavorano o gravitano intorno alle strutture dedicate ai richiedenti asilo e alle persone da espellere”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani (Pd), in merito ai casi di positività riscontrati in alcuni reclusi nel Cpr di Gradisca (Gorizia) e alla richiesta del sindaco Linda Tomasinsig di “maggior sicurezza per tutti”.
“Ho nuovamente sensibilizzato il Viminale – riferisce la deputata – sulla situazione di Gradisca, che continua a vivere una condizione irrisolta per la convivenza di Cara e Cpr, affinché almeno non si gravino le strutture di altri arrivi. Ma occorre al contempo che la Regione non trascuri di fare tutto il necessario per monitorare e tenere in sicurezza questi gruppi di persone. Con le dovute differenze, quanto accaduto nelle case di riposo dovrebbe essere d’insegnamento”.
Per Serracchiani “visto che il Covid19 non sparirà a breve, sarebbe da considerare l’ipotesi di un protocollo di collaborazione specifico tra la Regione tramite l’Asugi e il Viminale tramite il Dipartimento delle Libertà civili”.