Covid: Friuli Venezia Giulia peggiore in Italia per numero di decessi

Negli ultimi sette giorni vi sono stati 11.3 decessi ogni 100mila abitanti, più del doppio della media nazionale. Zulkar: "Studiare le cause mettendo a disposizione i dati piuttosto che secretarli"
Redazione

In Fvg negli ultimi sette giorni (dati del Ministero della Salute) vi sono stati 11.3 decessi ogni 100mila abitanti, più del doppio della media nazionale, 5 decessi per 100mila abitanti. Al secondo posto troviamo la Sicilia con 7.2 decessi per 100mila, il 40% meno di noi.

Partono da questi presupposti i quesiti che si pone il consigliere regionale Walter Zalukar. L’esponente del Gruppo Misto chiede di studiare i motivi di una simile incidenza di mortalità partendo da un’analisi approfondita dei numeri che la Regione e le Aziende sanitarie devono mettere a disposizione. 

I quesiti di Zalukar sulla mortalità in Fvg 

Perché abbiamo più morti di tutti? Forse abbiamo una popolazione più debole e anziana? La Liguria, che è forse più vecchia di noi, registra 4.8 decessi x 100mila, meno della metà dei nostri morti. Non abbiamo particolari fenomeni di densità abitativa. Non risulta che gli abitanti del FVG trasgrediscano le regole anticontagio più che in altre regioni. Neppure possiamo evocare un maggior inquinamento atmosferico. Allora perché tanti morti?

Hanno forse contribuito a tale poco invidiabile record le “grossissime criticità nella gestione dell’emergenza” richiamate dagli anestesisti? Che le cure sul territorio siano state, e tuttora lo sono, gravemente carenti è nozione comune, ma sembrano essere ancora più carenti in Lombardia, dove però i decessi sono attualmente 6.2 per 100mila, poco più della metà dei nostri. Senza o con poca assistenza sul territorio la gente va in ospedale. Ma quali sono le protezioni che l’ospedale ha messo in opera per difendersi dal contagio? Già lo scorso anno ad inizio epidemia c’era stata una proliferazione di contagi negli ospedali, almeno a Trieste. Non si hanno i numeri esatti perché non mai stati rivelati. Forse il fenomeno è rimasto sottovalutato, forse a Trieste sarebbe stato preferibile riservare il Maggiore al covid per lasciare immune Cattinara. E all’interno dei nosocomi non sempre ci sono aeree e percorsi rigorosamente separati covid non covid. Ciò può spiegare l’aumento dei contagi, ma come spiegare il doppio dei decessi osservati in queste ultime settimane?

Non ci sono certezze senza poter esaminare i dati dei contagi intraospedalieri, ma sembra ragionevole pensare che chi entra in ospedale per patologie non covid, per esempio con affezioni cardiovascolari o respiratorie, con malattie metaboliche, con tumori, ma anche con traumi, soprattutto se anziano, è già di per sé assai più vulnerabile al virus, e se quindi viene ricoverato in ambienti dove sono curati anche i pazienti covid, il contagio diviene assai probabile e la stessa sopravvivenza diventa a rischio.

Come detto non ci sono certezze, ma probabilità, e queste vanno studiate mettendo a disposizione i dati piuttosto che secretarli.

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