Anche se negativi al tampone il Covid potrebbe colpire i polmoni

Gli attuali sistemi per rilevare la presenza del virus sui pazienti potrebbero non essere sufficienti. A dirlo una ricerca di UniTs
Andrea Pierini
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Anche se negativi al tampone il Covid potrebbe continuare a colpire i polmoni causando una polmonite interstiziale diffusa con una estesa sostituzione fibrotica: in pratica con il long covid il rischio è di un peggioramento della respirazione che può portare alla morte. È quanto emerge da una ricerca effettuata dall’Università di Trieste, dal King’s College of London e dell’Icgeb di Trieste, pubblicato su Journal of Pathology. 

È stato analizzato il tessuto polmonare di una particolare categoria di pazienti, ossia quelli apparentemente negativizzati dal virus, ma le cui condizioni cliniche si sono progressivamente aggravate fino a condurli alla morte con sintomi del tutto sovrapponibili a quelli di un’infezione acuta da SARS-CoV-2. La coorte dei pazienti analizzati, nonostante la ripetuta negatività virale fino a 300 giorni consecutivi, ha rivelato evidenza di polmonite interstiziale focale o diffusa, accompagnata da estesa sostituzione fibrotica nella metà dei casi.

Sono risultati inattesi e dalla ricerca emerge un aspetto definito inquietante legato all’assenza di tracce virali nell’epitelio respiratorio coerente con la negatività del test molecolare, mentre tracce del virus sono state individuate nella cartilagine bronchiale e nell’epitelio ghiandolare parabronchiale. In pratica il distretto cartilagineo appare come un “santuario” che rende il virus non identificabile con le tecniche oggi disponibili.

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