Cpr di Gradisca, domani l’autopsia sul corpo del georgiano: «Snodo per l’inchiesta»

La procura di Gorizia ha aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti.
Ivan Bianchi
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Proseguono le indagini per fare chiarezza sulla morte di Vakhtang Enukidze, il 37enne georgiano ospitato all’interno del Cpr di Gradisca d’Isonzo e deceduto sabato sera all’ospedale di Gorizia. L’autopsia sul corpo del giovane è stata disposta per domattina e l’incarico è stato affidato all’anatomopatologo Carlo Moreschi, al quale sono affidati gli esami tossicologici e istologici. Ci vorranno circa due mesi per poter, poi, avere i risultati. Nel frattempo, c’è speranza, tra gli inquirenti, per poter far più luce su quanto accaduto dopo aver capito la causa del decesso. Sicuramente dati importanti saranno dati dalle oltre duecento telecamere del Cpr, dalle cartelle cliniche del ragazzo e dalle numerose testimonianze degli ospiti, ascoltati ieri anche dal Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Mauro Palma.
Dall’altra parte la procura di Gorizia ha aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti. Va ricordato che il periodo al Cpr di Gradisca del georgiano non è stato affatto semplice. Secondo quanto riferito dall’interno della struttura, il ragazzo georgiano morto e il suo compagno di cella stavano cercando di rompere una divisione in plexiglass che, se rotta, avrebbe potuto creare oggetti contundenti pericolosi. All’invito delle forze dell’ordine di disfarsene il compagno di cella si era da subito attivato, facendo scaturire l’ira del georgiano che gli si era scagliato contro. Da lì l’intervento delle forze dell’ordine. Arrivato in carcere aveva alcuni lividi e, giovedì, rientrato al Cpr era stato visitato nell’infermeria che aveva refertato un occhio nero e alcuni lividi ma parametri vitali regolari. Resta da chiarire come mai si sia sentito male un giorno dopo, nella notte tra venerdì e sabato, tanto da morire nel pomeriggio di sabato.

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