Crak Fingestim, 4 anni in primo grado a Raggi

Condanne per oltre 12 anni di reclusione complessivi. Tra loro anche Mario Raggi, attuale presidente di Net
Hubert Londero
loading...

Crack Fingestim: uno dei soci, Mario Raggi, attuale presidente della Net, è stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. Assieme a lui sono stati condannati altri due soci, il 57enne Loris Marzona a 4 anni e 6 mesi e il 68enne Franco Pirelli Marti a 4 anni e 4 mesi di reclusione. Assolto da tutte le accuse l’ex direttore generale della Banca Popolare di Cividale, Luciano Di Bernardo. 

Sono queste in sintesi le decisioni del tribunale collegiale di Udine che si espresso oggi in merito al fallimento della società. In particolare, i tre sono stati riconosciuti colpevoli, dopo la scissione della Fingestim in Fingestim spa e Fingestim Finanziaria con i medesimi soci, dell’acquisto da parte di Fingestim Finanziaria delle quote della spa – ovvero da se stessi – senza seguire le normative e per un prezzo di 1,6 milioni di euro, il doppio del valore nominale. Pirelli Marti è stato riconosciuto colpevole di un’altra accusa e Marzona di altre due. Raggi è stato assolto da 3 capi d’imputazione, Marzona da 4 e Pirelli Marti da 3. 

“Ricorreremo in appello – ha commentato il difensore di Raggi e Di Bernardo, l’avvocato Luca Ponti – poiché non è stato valutato il fatto che i proventi della vendita furono reinvestiti in Fingestim Finanziaria con un aumento di capitale, senza dunque togliere risorse alla società. Sono soddisfatto poi dell’assoluzione completa per Di Bernardo”. 

“Dopo undici anni – ha scritto Raggi in un comunicato – finalmente siamo andati a sentenza. Sono contento di essere stato assolto su 3 dei 4 capi di imputazione. È stato un processo lungo e complicato Per quanto riguarda la mia carica in Net – conclude il comunicato – mi recherò oggi stesso dall’azionista di maggioranza rimettendomi alle sue decisioni pur essendo convinto di essere del tutto innocente anche rispetto all’ultimo reato e di poterlo provare in appello”. 

Potrebbe interessarti anche

©2022 TELEFRIULI. Tutti i diritti riservati | P. IVA 01313840306. La testata Telefriuli è registrata al Tribunale di Udine, n° 414/78 il 21.02.1978
Powered by Rubidia